I vescovi del Guatemala in difesa delle famiglie contadine
“Le politiche pubbliche nell’ambito agricolo che sono state varate negli ultimi anni,
durante i cosiddetti governi della pace, violano i diritti fondamentali delle famiglie
contadine, in particolare il diritto al cibo”. Così i vescovi delle diocesi e vicariati
prevalentemente rurali del Guatemala che ieri hanno concluso una plenaria straordinaria
delle Commissioni per la pastorale della terra. I presuli di Petén, Izabal, Verapaces,
Escuintla, San Marcos, Quiché, Suchitepéquez-Retalhuleu e Quetzaltenango-Totonicapán,
si sono incontrati per analizzare l’impatto delle politiche pubbliche sulle popolazioni
locali. “L’esperienza quotidiana che si vive in ciascuna di queste diocesi dimostra
- aggiungono i presuli - che le istituzioni esistenti, create per risolvere i problemi
delle donne e degli uomini poveri, sono deboli e non possiedono gli strumenti per
affrontare e risolvere la conflittualità nel settore agricolo”. Pertanto sottolineano
che, a vent’anni dalla sua pubblicazione, è ancora valida la Lettera pastorale della
Conferenza episcopale del Guatemala: “Il grido della terra”. Inoltre evidenziano che
il 49% degli introiti delle famiglie contadine della regione occidentale derivano
dall’agricoltura ma servono quasi esclusivamente per garantire l’alimentazione. Eppure
il 74% delle terre di queste persone non ha la certezza della proprietà della terra
e si trova così in una situazione di conflitto con lo Stato. I presuli ricordano inoltre
che “situazioni simili si vivono in diverse regioni del Paese” e sottolineano una
particolarità che si registra nella regione del nord dove "l’agribusiness", lo sfruttamento
di tutte le risorse della terra, ha finito “per provocare lo sfollamento di 2182 famiglie
di 27 comunità etniche” rimaste senza lavoro e senza campi. “Esortiamo il governo
del Presidente Álvaro Colom - concludono i presuli - a cambiare l’ottica con la quale
si è tradizionalmente affrontato il problema nel Paese. E’ vero che il fondamento
legale è il principio della proprietà privata, ma è anche vero che l’articolo 44 della
Carta Costituzionale stabilisce che l’interesse sociale prevale su quello particolare”.
Infine i presuli chiedono il dialogo tra il governo e l’Alleanza per lo sviluppo rurale
ed arrivare così ad accordi concreti, vincolanti e capaci di offrire soluzioni integrali
ai problemi della terra e per la governabilità del Paese. (A cura di Luis Badilla)