2008-06-19 15:00:30

Basilica di San Paolo: in una teca gli anelli della catena che tenne prigioniero l'Apostolo delle genti


Gli anelli della catena che la secolare tradizione vuole abbia tenuto prigioniero San Paolo a Roma, tra il 61 e il 63 dopo Cristo fino al felice esito del processo, sono ora esposti in un’artistica teca illuminata vicina al suo sepolcro, nella Basilica papale di San Paolo fuori le Mura. Si tratta così della più importante reliquia dell’Apostolo delle Genti, che può essere venerata meglio che in passato, dalle migliaia di fedeli e pellegrini che ogni giorno affluiscono nel tempio, proprio presso l’altare della confessione. Erano finora custoditi in una pisside di oro e cristallo nella cappella della Basilica benedettina, insieme ad altre reliquie. La decisione di dar loro maggiore visibilità è stata presa dall’arciprete della Basilica, cardinale Andrea Cordero Lanza di Montezemolo, per segnare un evento dell’Anno Paolino che fra giorni – il 28 giugno – sarà aperto da Papa Benedetto XVI. Il trasferimento della reliquia è stato compiuto dall’abate benedettino padre Edmund Power, mentre il cardinale l’ha collocata nella teca di bronzo patinata con una finestra in cristallo. Vi appare sopra un rivestimento di seta in tutta la sua estensione di nove anelli, agganciati all’estremità a due monete romane ingrandite – sesterzi – con l’effige dell’imperatore Nerone, per ricordare che alla sua epoca San Paolo fu prigioniero e morì martire. Il progetto della teca del cardinale Montezemolo è stato disegnato dallo scultore Guido Veroi, accademico pontificio, autore dei disegni della Porta Paolina, della medaglia commemorativa dell’Anno Paolino e da una moneta celebrativa del bimillenario di San Paolo dello Stato della Città del Vaticano. Egli si è valso della collaborazione di una sua allieva, Gabriella Titotto, che ha modellato le colonnine, gli acroteri e il fregio delle due palme della teca e le figure di San Paolo in catene, fra due soldati che la sovrastano. La realizzazione in bronzo è stata compiuta da un noto cesellatore romano, Ramo Mansutti. E’ di San Giovanni Crisostomo una delle prime testimonianze della venerazione della catena di San Paolo. Ogni anno, per la solennità liturgica del 29 giugno, viene portata in processione dall’Abate di San Paolo fuori le Mura attorno alla Basilica. Negli ultimi anni, questa processione ha avuto una connotazione ecumenica per la partecipazione di numerosi cristiani ortodossi e protestanti. (A cura di Graziano Motta)








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