2008-06-18 15:49:54

Spiragli di distensione nella Striscia di Gaza. Israele approva la tregua di sei mesi con Hamas a partire da domani


Sì di Israele all’accordo di tregua di sei mesi con Hamas nella Striscia di Gaza a partire da domani. Un’intesa raggiunta grazie alla mediazione dell’Egitto che si è impegnato per impedire il contrabbando di armi dal Sinai verso la Striscia. Lo Stato ebraico ha però fatto sapere che qualsiasi attacco, a prescindere da chi ne sia responsabile, metterà fine all’accordo. Ismail Haniyeh, uno dei leader di Hamas, si è detto fiducioso sulla durata del cessate-il-fuoco che porterà benefici ad oltre un milione di palestinesi. L’intesa arriva nel giorno in cui Israele si è detto pronto ad aprire negoziati di pace con il Libano mentre Hezbollah ha annunciato di non accettare la proposta di porre le fattorie di Shebaa, il contestato territorio di confine con Israele, sotto la supervisione dell’ONU. Ma si può parlare di concreto passo verso la distensione almeno nella zona della Striscia di Gaza? Giancarlo La Vella lo ha chiesto a Maria Grazia Enardu, docente di relazioni internazionali all’università di Firenze ed esperta di Medio Oriente:RealAudioMP3

R. – Sì. Si può parlare di un concreto passo da parte del governo Olmert che è in grandi difficoltà interne e anche della necessità di Hamas di avere una sorta di vittoria politica, militare e anche economica per le disperate condizioni di Gaza. Quello che rende questo accordo veramente interessante è il secondo passo: se per sei mesi Hamas garantisce la quiete a Gaza significa che ha anche il controllo dei gruppi minori e così ci potrebbe essere anche un cessate-il-fuoco in Cisgiordania.

D. – Questa intesa rappresenta un riconoscimento politico di Hamas. Comunque, mette in un angolo il presidente Abu Mazen ...

 
R. – Sì: anche perché da tempo ci sono due "mezzi Stati" palestinesi, uno a Gaza e uno nella Cisgiordania, ma a questo punto si rischia il paradossale risultato che quanto ottenuto da Hamas a Gaza possa servire al movimento estremista come leva d’azione sulla Cisgiordania.

D. – La politica di contatti che sta portando avanti Israele si arricchisce con l’annuncio di possibili colloqui anche con il Libano. Come interpretare questa fase politica?

 
R. – I colloqui con il Libano vanno portati avanti perché ci sono due ostaggi in mano libanese, ovvero nelle mani degli Hezbollah, e questi due ostaggi, insieme all’ostaggio detenuto da Hamas a Gaza, sono per Israele prioritari. Quindi, i colloqui ci saranno ma saranno anch’essi colloqui interlocutori perché l’obiettivo minimo è liberare quegli uomini. Questo non esclude altri passi più concreti per accordi di pace che richiedono un ridisegno totale di tutta la questione.

 
D. – Questa intesa ha suscitato le perplessità e anche la critica degli Stati Uniti ...

 
R. – Sicuramente è una questione mediorientale: l’Egitto si è tanto adoperato sia per ragioni interne ma anche per ragioni internazionali di stabilità, perché nessuno ha più interesse per la risoluzione dei problemi dell’area che gli stessi Paesi dell’area.

 
Iraq
In Iraq è salito a 63 vittime e 75 feriti il bilancio del grave attentato compiuto ieri a Baghdad. L’autobomba è saltata in aria nel popolare quartiere di Al Hurriya, a nordovest della capitale, una zona di confessione sciita che è però circondata dal quartiere di Adel, popolato da estremisti sunniti. Proprio per evitare violenze, nei giorni scorsi, il governo di Baghdad aveva fatto costruire un muro di separazione.

Afghanistan
E’ iniziata in Afghanistan una vasta offensiva delle forze afghane e NATO contro i talebani nella zona di Kandahar, recentemente occupata dagli insorti. L’operazione è scattata in mattinata ed è stata preceduta dal lancio di volantini per avvertire la popolazione dell’attacco. Alcune fonti riferiscono che, in vista dell’azione, i miliziani - molti dei quali evasi dal carcere di Kandahar - hanno piazzato mine, distrutto villaggi costringendo i civili a rimanere al loro fianco. Non sono mancati scontri a fuoco tra i talebani. Sono circa una ventina le vittime, morti anche due soldati afghani. Secondo fonti di intelligence sarebbe già iniziata la ritirata degli insorti. Intanto anche nella provincia di Helmand si registra una nuova ondata di violenza. Una bomba posta sul ciglio della strada è saltata in aria al passaggio di un convoglio di soldati britannici. Quattro hanno perso la vita. Con le vittime di oggi sale a 106 il numero dei militari inglesi uccisi in Afghanistan a partire dal 2001.

Italia-governo
Forti polemiche in Italia dopo l’approvazione da parte del Senato dell’emendamento al decreto sicurezza che sospende i processi per reati commessi fino al giugno 2002. Prima del voto, i senatori dell’Italia dei Valori e del Partito Democratico, che hanno ribattezzato la norma “salva premier” hanno deciso di lasciare l’aula. In precedenza, Palazzo Madama aveva dato il via libera all’emendamento che dà priorità ai processi per reati più gravi.

Italia-Sri-Lanka-terrorismo
Sono 28 gli arresti eseguiti in otto regioni italiane dalla Digos di Napoli. I fermi rientrano in un’operazione contro il gruppo delle Tigri Tamil, che aveva base nel capoluogo campano. Gli arrestati estorcevano ai loro connazionali soldi per finanziare il terrorismo nel Paese asiatico.

Argentina-manifestazioni
E’ prevista per oggi a Buenos Aires una grande manifestazione a sostegno del governo, impegnato da mesi in un braccio di ferro con gli agricoltori che protestano contro il rialzo delle tasse sulle esportazioni di soia e cereali. Un aumento - si difende l’esecutivo - dovuto all’impennata dei prezzi su scala mondiale. Intanto, il presidente, signora Cristina Fernandez Kirchner, ha annunciato che sarà il parlamento a decidere sul decreto.

Cuba-Castro
Dopo 5 mesi, il leader cubano Fidel Castro è riapparso in televisione. Le immagini lo hanno mostrato accanto al fratello Raul, succedutogli alla presidenza, e al capo dello Stato venezuelano Chavez. Con quest’ultimo aveva già avuto un colloquio nei giorni scorsi; al centro dell’incontro la crisi energetica-alimentare e la finanza mondiale. L’ottantunenne Castro è sembrato dimagrito e in tuta da ginnastica. L’ultima apparizione in tv risale a gennaio durante la visita del presidente brasiliano Lula, ma è dal 2006 che non si mostra in pubblico dopo un intervento all’intestino.

Pechino 2008-fiaccola Tibet
Il Comitato Organizzatore dei Giochi di Pechino ha confermato il passaggio della fiaccola olimpica a Lhasa, in Tibet, il prossimo 21 giugno. Una tappa sulla quale pesano i timori della comunità internazionale per il pericolo di manifestazioni violente. Intanto, la fiamma è giunta oggi nella provincia cinese dello Xinjiang, popolata dagli uiguri a maggioranza musulmana. Poche le persone in strade come raccomandato dalle autorità che in questo modo hanno voluto contestare il passaggio della torcia. I negozi sono rimasti chiusi per il timore di attacchi terroristici dopo l'allarme per possibili azioni di militanti islamici che puntano a creare lo Stato indipendente del Turkestan orientale.

Zimbabwe
Sempre più critica la situazione in Zimbabwe in vista del ballottaggio presidenziale del 27 giugno. Le autorità hanno espulso un funzionario delle Nazioni Unite per i diritti umani giunto domenica nel Paese africano. Ieri, ad Harare l’inviato delle Nazioni Unite, Hailé Menkerios, ha incontrato il presidente Robert Mugabe che ha minacciato di procedere a nuovi arresti nel campo dell’opposizione. Buone notizie sul fronte della distribuzione degli alimenti e dell’assistenza ai malati: il governo ha rimosso il divieto alle attività di alcune organizzazioni non governative.

Russia-Politovskaia
Le autorità russe hanno concluso l’indagine preliminare sull’assassinio della giornalista Anna Politkovskaia, uccisa il 7 ottobre 2006 a Mosca davanti alla sua abitazione. Dei nove arrestati nell’agosto scorso, solo per tre ceceni sarà chiesto il processo con l’accusa di omicidio mentre per l’ex colonnello dei servizi segreti, Pavel Riaguzov, la contestazione è di abuso d'ufficio ed estorsione di 10 mila dollari. (Panoramica internazionale a cura di Benedetta Capelli)

 
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LII no. 170

 
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