2008-06-18 20:29:19

Direttiva dell'Europarlamento sui rimpatri. Mons. Marchetto: non criminalizzare gli immigrati


Con 369 sì, 197 no e 106 astensioni il Parlamento europeo ha dato il via libera alla direttiva sui rimpatri degli immigrati clandestini senza apportare modifiche al testo di compromesso. Critiche alla direttiva sui rimpatri approvata a Strasburgo sono subito giunte dall'Alto Commissario Onu per i diritti umani, Louise Arbour, che chiede ai Paesi europei di non applicare le nuove norme di ratificare invece la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dei lavoratori immigrati Il servizio da Strasburgo di Fausta Speranza: RealAudioMP3

Preoccupazione e riserve, al provvedimento dell’UE, erano state già espresse nei giorni scorsi, in una nota, dalla Commissione degli Episcopati della Comunità Europea. Una direttiva – a parere della COMECE – che non tiene conto della situazione di molti immigrati”. I vescovi sottolineava la nota – pur capendo le preoccupazioni dei governi e della società di preservare lo stato di diritto, chiedono che “sia rispettata la dignità di ogni essere umano”. Ai nostri microfoni, raggiunto telefonicamente a Bruxelles, Alessandro Calcagno consulente giuridico esperto di immigrazione e asilo della COMECE RealAudioMP3  
Sull’argomento è intervenuto anche l’arcivescovo Agostino Marchetto, segretario del Pontificio Consiglio per i migranti, in una intervista rilasciata al quotidiano francese La Croix. Ascoltiamo un brano dell’intervista RealAudioMP3
 
"Non penso che si sia contrari – finalmente – alla volontà europea di regolare i flussi migratori certo, direi, se non è con tendenza al ribasso per quanto riguarda i diritti umani, con particolare attenzione ai rifugiati e a chi domanda asilo, ai minori, ai ricongiungimenti familiari, all’assistenza religiosa nei “campi”, eccetera...
 
Rispetto profondamente la terribile responsabilità dei politici nelle loro difficili scelte di combinare accoglienza e sicurezza, per esempio, e realismo, tallonato dall’opinione pubblica. Considero poi con approvazione tutto l’impegno messo per migliorare il testo della Direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda i minori, la riduzione dei periodi di detenzione e della messa al bando per cinque anni, l’aiuto giuridico gratuito obbligatorio agli immigrati regolari, l’attenzione ai rifugiati eccetera. E tuttavia, rimango nel mio parere, espresso alla Radio Vaticana all’inizio del mese, vale a dire che mi ritrovo con l’opinione espressa dalla minoranza a Bruxelles, e cioè che i cittadini di Paesi terzi, come cittadini comunitari, non dovrebbero essere privati della libertà personale o soggetti a pena detentiva a causa dell’infrazione amministrativa...
 
Capisco che i flussi misti attuali creino maggiori difficoltà ma noto con grande dispiacere un affievolimento dei valori che nel dopo grande-guerra hanno portato alla stesura della Carta degli autentici diritti umani. Un supplemento d’anima è dunque necessario anche per l’Unione Europea, un colpo di reni per superare l’asticciola sotto la quale non vi è più umanesimo. Se non ci riuscisse, si confermerebbe la nostra preoccupazione per l’avvenire. In effetti, se l’Europa perde il suo ruolo di portabandiera dei diritti umani autentici con conseguente applicazione anche al suo interno, che le resterà nel consesso delle grandi potenze esistenti o emergenti? Il PIL le basta? Ad ogni modo, non si devono criminalizzare i migranti per il semplice fatto che sono migranti".







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