2008-06-18 15:45:54

Allarme in Egitto per la sicurezza dei cristiani


La Chiesa copta d’Egitto ha lanciato un appello al presidente Hosni Mubarak per la sicurezza dei cristiani in Egitto e la difesa della fede. A riportarlo è “L’Osservatore Romano” che riferisce di un comunicato, firmato dal vescovo Bichoï, segretario del Consiglio ecclesiastico, a seguito dell’aggressione avvenuta il 31 maggio scorso davanti all’antico monastero copto di Deir Abu Fana, nel governatorato di Minya. Nello scontro a fuoco tra i monaci e un gruppo di musulmani, alla base del quale pare ci fosse una disputa per un terreno, un musulmano è rimasto ucciso, due monaci feriti e altri tre sono stati sequestrati per tutta la notte. Nel comunicato, il Consiglio ecclesiastico chiede l’arresto degli aggressori e la liberazione degli arrestati copti. Un altro episodio di sangue contro i copti - che in Egitto costituiscono fra il 6 e il 10% della popolazione e sono considerati la più grande comunità cristiana in Medio Oriente - era avvenuto il 28 maggio a Zeitouna, un quartiere del Cairo, quando un gioielliere e i suoi tre dipendenti erano stati uccisi e negli stessi giorni un altro orafo ad Alessandria era stato ferito e rapinato. Se alto è l’allarme per le persecuzioni contro i copti, il gruppo islamico Jamaa islamiyya ha accusato la Chiesa copta di lavorare per la “formazione di uno Stato parallelo per cambiare la natura arabo-musulmana della nazione”. A smorzare i toni mons. Youssef Ibrahim Sarraf, vescovo caldeo di Le Caire, ha definito “cordiali” le relazioni tra cristiani e musulmani in Egitto, riconducendo i fatti sanguinosi alla “criminalità ordinaria”. (R.B.)







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