E’ entrato nel vivo dei lavori il Congresso Eucaristico internazionale, aperto ieri
a Quebec in Canada
Alla presenza di oltre 13mila pellegrini, 200 vescovi e 40 cardinali, si è aperto
ieri, a Québec, in Canada, il 49.mo Congresso eucaristico internazionale. L’evento,
in programma fino a domenica prossima, è incentrato sul tema “L’Eucaristia, dono di
Dio per la vita del mondo”. Ad inaugurare i lavori, è stata una Messa solenne, celebrata
dal cardinale Josef Tomko, Legato pontificio per il Congresso e presidente emerito
del Pontificio Comitato per i Congressi Eucaristici Internazionali. Ce ne parla
Isabella Piro:
È stata
un’omelia in tre lingue ed interrotta più volte dagli applausi dei fedeli quella pronunciata
ieri dal cardinale Tomko. Nelle sue parole, il richiamo forte al tema del 49.mo Congresso
eucaristico internazionale, ossia l’Eucaristia, definita “il dono di Cristo, che ha
dato la sua vita per la salvezza del mondo” ed ha istituito questo Sacramento, dicendo
“Fate questo in memoria di me”. “Siamo qui per celebrare la memoria di Cristo – ha
quindi sottolineato il porporato – il dono ultimo di Dio per l’umanità”. “L’Eucaristia
non è un oggetto, ma una persona – ha aggiunto – Non è un uomo morto, ma una persona
viva. Non è una reliquia, ma è il Cristo che non muore, è la presenza di Dio nel mondo”.
Ribadendo poi la natura divina del pane e del vino usati per l’Eucaristia, il cardinale
Tomko ha sottolineato che il Congresso è anche un tempo di riflessione sul senso della
vita e della morte, affinché i cristiani possano comprendere il genere di esistenza
che vogliono condurre. Tra i porporati presenti all’apertura del Congresso, anche
il cardinale Marc Ouellet: rivolgendosi ai fedeli, l’arcivescovo di Québec e Primate
del Canada ha ricordato come il Congresso eucaristico coincida con i 400 anni dalla
fondazione della città, “culla dell’evangelizzazione – ha detto - dell’America del
Nord”. I delegati che partecipano all’incontro e che provengono da tutto il mondo,
ha aggiunto, dimostrano quindi che il Convegno è “segno di comunione nella Chiesa
universale”. Particolarmente toccante, infine, l’arrivo tra i pellegrini dell’Arca
della Nuova Alleanza - simbolo della preparazione spirituale al Congresso - e giunta
a Québec dopo aver percorso 1.200 km in tutto il mondo.