2008-06-16 15:56:04

Appello di Benedetto XVI contro il traffico di armi: nelle parole al nuovo ambasciatore del Camerun


Un appello a tutte le persone implicate nel traffico di armi: lo rivolge Benedetto XVI nel discorso al nuovo ambasciatore del Camerun presso la Santa Sede, Antoine Zanga, ricevuto stamane in vaticano. Povertà estrema, debito dei Paesi poveri, profughi, AIDS e ruolo della Chiesa in campo educativo e sanitario, i temi sottolineati dal Papa. Il servizio di Fausta Speranza.RealAudioMP3


“J’en appelle à toutes les personnes impliquées dans la vente ou dans le trafic des armes…
 
Benedetto XVI chiama tutte le persone coinvolte nel traffico di armi, che - sottolinea - porta “interessi spesso molto lucrativi”, ad interrogarsi sulle conseguenze dei loro comportamenti. Si tratta di una violenza diffusa che colpisce la regione circostante il Camerun e che provoca un numero elevato di rifugiati e soprattutto vittime innocenti tra la popolazione. Tra le vittime, Benedetto XVI ricorda mons. Yves Plumey, il padre gesuita Engelbert Mveng, e più recentemente il frate tedesco Anton Probst.

 
“Un des devoirs fondamentaux des Responsables politiques est sans aucun doute d’offrir à leurs concitoyens …"
 
Il Santo padre sollecita i responsabili politici a un dovere fondamentale: offrire ai cittadini una situazione sociale pacificata e si augura che la comunità internazionale possa intervenire accanto alle autorità locali. Più in generale per il dramma dell’indigenza che colpisce il Camerun, l’auspicio del Papa per quanto riguarda le organizzazioni internazionali è che raggiungano l’obiettivo di un alleggerimento o di un annullamento del debito dei Paesi poveri, che riescano a “interrompere il circolo vizioso del sottosviluppo e dell’estrema povertà”. Benedetto XVI ricorda che la popolazione oltre che per la congiuntura economica soffre per fenomeni come cataclismi, cambiamenti climatici, pandemie, guerre e terrorismo. E chiede il Papa una “ripartizione più equa delle ricchezze”, indicando nei microprogetti vie da favorire, e invita alla lotta ai traffici illeciti e alla corruzione.
 “Je me réjouis de l’attention que portent les Autorités camerounaises à la place de l’Église …” C’è poi l’apprezzamento espresso da autorità del Camerun, così come dalla popolazione, per l’opera della Chiesa cattolica in particolare in campo scolastico e sanitario. E il Papa parla della prospettiva eventuale di un accordo tra Santa Sede e Camerun, che potrebbe favorire lo sviluppo dell’attività della Chiesa nell’ambito scolastico e sanitario con gli aiuti che il Governo potrebbe apportare. E cita l’accordo già raggiunto per il riconoscimento di titoli universitari dell’Università cattolica dell’Africa centrale tra Santa sede e autorità della capitale Yaoundè, sottoscritto il 17 agosto 1995.
 Il Camerun è una Repubblica, il cui il presidente ha ampi poteri esecutivi ed è eletto a suffragio diretto per un mandato di 7 anni. L’Assemblea nazionale ha un mandato di 5 anni. Secondo l’ultimo censimento 2006 si contano oltre 17 milioni di abitanti. Le lingue ufficiali sono inglese e francese. Cattolici sono circa il 34%, animisti o legati ad altre credenze sono il 26%, musulmani oltre il 21%, protestanti il 17,5. Secondo l’indice di povertà umana stilato delle Nazioni Unite, il Paese è al 61° posto.







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