Nello Stato indiano del Gujarat, intimidazioni agli operatori della comunicazione
che denunciano corruzione e violenze
Censure ed intimidazioni, sono le minacce rivolte ai media che trattano eventi di
corruzione delle forze dell’ordine ed atti di violenza nei riguardi delle minoranze
religiose. È quanto denunciano alcuni rappresentanti della Chiesa in Gujarat, Stato
dell’India occidentale. Ad inizio mese, la polizia ha denunciato il corrispondente
di un giornale locale per aver legato il nome delle forze dell’ordine alla malavita.
Già a fine maggio, si era verificato un episodio simile: la polizia aveva accusato
un giornalista di istigazione alla violenza perché aveva riportato alcuni attacchi
rivolti alle minoranze cristiane da parte del Bharatiya Janata Party (BJP), il partito
che sostiene i gruppi radicali indù e che governa il Paese da oltre un decennio. Nei
giorni scorsi, i giornalisti indiani hanno manifestato davanti alla sede del commissariato
ed hanno presentato una richiesta di ritiro delle denunce al governatore dello Stato.
La comunità ecclesiale, in questo contesto, opera attivamente per la riconciliazione
e per il dialogo tra le fedi. A questo scopo, sono molti i progetti avviati. Ad esempio,
il “Forum dell'armonia”: assemblee permanenti alle quali partecipano diversi leader
religiosi, rappresentanti della società civile, giovani e famiglie. Il Forum ha lo
scopo di creare strategie di intervento per sedare i conflitti, rinsaldare il dialogo
e lavorare per la pacificazione sociale. Un'altra opportunità per testimoniare la
fede di fronte alle difficoltà che attraversa il Paese sarà costituita dal Congresso
missionario, in programma dal 30 ottobre al 1° novembre nella città indiana di Nadiad.
Il congresso, dal titolo “Celebrare Gesù in Gujarat”, si pone sulla scia del Congresso
missionario asiatico celebrato in Thailandia nel 2006. (B.B.)