L’arcivescovo di Yangon: “La compassione per le vittime del ciclone Nargis unisce
cristiani e buddisti del Myanmar”
La compassione per le vittime del ciclone Nargis unisce cristiani e buddisti del Myanmar:
lo afferma mons. Charles Maung Bo, arcivescovo di Yangon. “Mentre le acque si scatenavano
su un villaggio cristiano del delta dell’Irrawaddy – afferma l’arcivescovo, sulle
pagine del quotidiano cattolico Avvenire – alcuni monaci buddisti si impegnavano nella
nobile missione di salvare il maggior numero possibile di persone”. Una carità scolpita
nella memoria dei cattolici, in questo come in altri episodi. Non è un caso, infatti,
se la Caritas birmana ha scelto come partner per la distribuzione dei soccorsi ai
villaggi cristiani proprio i monaci buddisti. Dall’altra parte, i cattolici hanno
destinato alle vittime del Nargis, quanto più possibile in termini materiali e umani.
“Centinaia di seminaristi – ha ricordato mons. Charles Maung Bo – sono stati tra i
primi a scavare a mani nude tra le macerie”. “Il ciclone Nargis ha spogliato la nazione
– conclude l’arcivescovo – ma la gente di ogni fede la sta rivestendo di compassione”.
(B.B.)