L'incontro del Pontefice con le monache di clausura della diocesi brindisina
Prima della Messa, questa mattina il Papa aveva incontrato le monache di clausura
Benedettine e Carmelitane della diocesi, nella Cappella dell’Episcopio di Brindisi.
Il nostro inviato, Alessandro de Carolis, ha intervistato Madre Daniela
De Nitto, priora del Monastero delle Carmelitane dell'Antica Osservanza di Ostuni,
chiedendole quale dono le religiose abbiano fatto al Santo Padre:
R. –
Il completo per l’altare, proprio perché vogliamo che il Santo Padre tenga questo
nostro ricordo: un piccolo dono, fatto con tanto amore e realizzato dalle mani delle
monache. Ma soprattutto offriamo al Santo Padre il nostro amore e la nostra continua
preghiera.
D. – Il Papa vi ricambia con la sua predilezione…
R.
– Sì, sappiamo infatti che ci tiene molto alla vita claustrale e di questo lo ringraziamo
di cuore.
D. – Per voi è, quindi, anche un modo per
testimoniare al mondo, che tante volte non la comprende, la vita claustrale e che
si può testimoniare il cristianesimo anche nel chiuso di un chiostro?
R.
– Per noi è venuto un incoraggiamento anche dal suo predecessore Giovanni Paolo II,
quando istituì un monastero proprio in Vaticano, dove non c’era mai stato. Questo
è stato certamente un segno forte in un momento caratterizzato da un po’ di confusione
sulla vita claustrale. Noi sappiamo quanto sia Giovanni Paolo II, sia Benedetto XVI
hanno sempre tenuto alla vita claustrale.