2008-06-14 09:15:33

Mons. Migliore all'ONU: progressi nella lotta all'AIDS, ma la comunità internazionale può fare di più


Nella lotta della comunità internazionale contro l’AIDS sono stati compiuti evidenti progressi “ma resta ancora molto da fare”: è quanto ha detto l’arcivescovo Celestino Migliore alla riunione di alto livello svoltasi giovedì scorso al Palazzo di Vetro di New York durante la 62ª sessione dell'Assemblea Generale dell'ONU sul tema dell’HIV. L’osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite ha dunque invitato a fare di più: in particolare ha chiesto un maggiore accesso, attraverso costi contenuti, ai farmaci antiretrovirali, a testi affidabili, alla prevenzione della trasmissione della malattia da madre a figlio e alle tecniche diagnostiche. Ha poi sottolineato che un gran numero di vittime dell’AIDS sono dovute in realtà a patologie come la tubercolosi e la malaria. Malattie dagli esiti devastanti – ha rilevato – e che purtroppo non fanno notizia e non ricevono adeguati finanziamenti. Un maggiore impegno della comunità internazionale nel fornire cibo e assistenza sanitaria di base alle popolazioni povere – ha aggiunto – potrebbe gradualmente ridurre il gap tra ciò che è possibile e ciò che è necessario. Mons. Migliore ha infine ricordato l’impegno della Santa Sede nella lotta all’AIDS: attraverso le sue istituzioni raggiunge 4 milioni di persone nel mondo, indipendentemente dalla razza, dalla nazionalità e dal credo, raggiungendo le popolazioni più emarginate nei luoghi più isolati del Pianeta. Un terzo delle cure fornite sono gratuite. Mons. Migliore ha chiuso il suo intervento con un appello a lottare contro la pandemia dell’AIDS con un senso di maggiore solidarietà e compassione promuovendo la dignità di ogni essere umano in tutte le fasi della sua vita.(A cura di Sergio Centofanti)







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