2008-06-14 09:23:35

Islam e dialogo: l'editoriale di padre Lombardi


Quando il Re dell’Arabia Saudita era venuto a visitare il Papa in Vaticano gli aveva parlato di un suo progetto per il dialogo fra le grandi fedi monoteistiche. Le linee dell’iniziativa apparivano ancora assai generali. Ma il Sovrano ha continuato la sua strada, e dopo aver rilanciato altre volte il tema, nei giorni scorsi ha avuto luogo alla Mecca una Conferenza Islamica Mondiale, come fase preparatoria per l’avvio di un grande dialogo prima interno all’islam e poi con il cristianesimo e l’ebraismo, volto a tutelare e promuovere la dignità dell’essere umano, la famiglia minacciata nella sua identità, la pace fra i popoli. Il Sovrano ha espressamente rilevato che alcuni seguaci dell’islam, vittime dell’estremismo, stravolgono dall’interno la natura dell’islam stesso come religione di pace. Alla Conferenza hanno partecipato 500 personalità e dotti islamici delle diverse correnti di pensiero di tutto il mondo, che in un “appello” finale hanno ribadito il loro “no” allo scontro fra le civiltà, invitando i responsabili dei popoli alla concordia e alla promozione della cultura del dialogo.

C’è ancora un lungo cammino da fare per conoscersi e per intendersi sui diritti della persona; le diversità teologiche rimarranno irriducibili; le situazioni concrete di molte minoranze cristiane in terra musulmana sono drammatiche. Tuttavia, più si ripete l’affermazione e si radica la convinzione che in nome di Dio non ci si può odiare, ma ci si deve incontrare e dialogare, meglio è. Giovanni Paolo II aveva già indicato questa via ad Assisi. Il cammino non è facile per i musulmani, non è facile per gli ebrei, non è facile per i cristiani. Bisogna continuarlo con pazienza e coraggio. RealAudioMP3







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