La crisi alimentare, la difesa dei valori morali, la pace in Terra Santa al centro
dell’incontro tra il Papa e Bush, avvenuto in un clima di grande cordialità nei Giardini
Vaticani
Un’udienza dal “protocollo particolare” per “ricambiare la cordialità dell’accoglienza”
ricevuta dal Papa durante la visita dell’aprile scorso negli Stati Uniti. Così, la
Sala Stampa vaticana spiega in un comunicato le ragioni dello svolgimento, per molti
aspetti inedito, dell’udienza di Benedetto XVI al presidente americano George W. Bush,
tenutasi stamani nella Torre di San Giovanni nei Giardini Vaticani. Tanti i temi affrontati
nel colloquio privato tra il Papa e il presidente, dalla pace in Medio Oriente alla
crisi alimentare, ai rapporti tra Europa e Stati Uniti. Il servizio di Alessandro
Gisotti:
Nel “cordiale
colloquio” con il presidente Bush, informa la Sala Stampa della Santa Sede, il Papa
“ha rinnovato prima di tutto la propria gratitudine per la calorosa e speciale accoglienza
ricevuta negli Stati Uniti d’America e alla Casa Bianca durante il suo viaggio dell’aprile
scorso, e per l’impegno nella difesa dei valori morali fondamentali”. Benedetto XVI
e George W. Bush hanno poi parlato dei principali temi di politica internazionale:
“le relazioni fra gli Stati Uniti d’America e l’Europa, il Medio Oriente e l’impegno
per la pace nella Terra Santa, la globalizzazione, la crisi alimentare ed il commercio
internazionale”, infine “l’attuazione degli obiettivi del Millennio”. Un’udienza
particolare, dunque, quella tra il Papa e Bush. Il corteo presidenziale ha fatto il
suo ingresso in Vaticano poco prima delle ore 11. Benedetto XVI ha accolto George
W. Bush ai piedi della scalinata all’ingresso della Torre di San Giovanni. Alle ore
10.54, la stretta di mano tra il Papa e Bush, che ha ripetuto più volte di “essere
onorato” per l’accoglienza riservatagli. Assieme al presidente, nel seguito, la First
Lady, Laura, e l’ambasciatore americano presso la Santa Sede, la signora Mary Ann
Glendon. L’inedito scenario dell’incontro ha sottolineato la particolare cordialità
di questo evento. La Torre di San Giovanni - edificio medievale fatto ristrutturare
da Giovanni XXIII - serve ora da alloggio per gli ospiti d’onore del Papa. Il colloquio
privato tra il Pontefice e il presidente Bush, durato circa mezz’ora, si è svolto
nello studio al primo piano dell’edificio medievale. Intorno
alle 11.27, Bush e il Papa - accompagnati da mons. James M. Harvey, prefetto della
Casa Pontificia - sono saliti all’ultimo piano della Torre, dal quale il Santo Padre
ha mostrato al presidente una vista spettacolare di Roma ed in particolare della Cupola
di San Pietro. Sono dunque scesi al piano terra, dove si è svolto il tradizionale
scambio di doni. Bush ha regalato al Santo Padre una fotografia con il Papa stesso
e il presidente e un album di foto sui momenti salienti della visita di Benedetto
XVI alla Casa Bianca. Il Santo Padre ha contraccambiato con una fotografia con il
Papa, il presidente e la moglie, scattata alla Casa Bianca, e quattro volumi sulla
Basilica di San Pietro. E’ iniziata così la seconda parte della visita del presidente
statunitense in Vaticano. Il Papa e Bush hanno lasciato la Torre ed hanno passeggiato,
per una decina di minuti, nei Giardini Vaticani, fermandosi per alcuni istanti dinanzi
alla grande “Campana del Giubileo del 2000”. La breve passeggiata
si è conclusa alla Grotta di Lourdes. Qui, di fronte alla fedele riproduzione della
“Grotta di Massabielle” - dono dei francesi a Leone XIII nel 1902 - si è tenuto un
breve omaggio musicale. Il Papa, il presidente e i rispettivi seguiti hanno potuto
ascoltare due Mottetti: l’Exultate Deo di Giovanni Pierluigi da Palestrina e l’Alma
Redemptoris Mater di Giuseppe Liberto, eseguiti dai cantori della Cappella musicale
pontificia e diretti dal maestro, mons. Giuseppe Liberto. Durante, il colloquio tra
Bush e il Papa, il cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone, si è intrattenuto
con la consorte del presidente e l’ambasciatore Glendon. Il
Pontefice aveva già ricevuto George W. Bush in udienza il 9 giugno 2007. I due si
erano poi incontrati il 15 e il 16 aprile scorso all’inizio della visita pastorale
negli Stati Uniti. All’arrivo alla base militare di Andrews a Washington, il Pontefice
era stato accolto personalmente dal presidente americano con un gesto senza precedenti.
Molto cordiale era stato il giorno dopo l’incontro alla Casa Bianca in occasione del
compleanno del Papa. E proprio per ricambiare tale cordialità, l’udienza di Benedetto
XVI a Bush è avvenuta in un clima particolarmente familiare.