Sono un milione i romeni in Italia: cento volte di più, rispetto a 17 anni fa. Lo
afferma il volume elaborato dalla Caritas italiana, intitolato “Romania, immigrazione
e lavoro in Italia. Statistiche, problemi e prospettive”. I romeni si trovano in Italia
soprattutto per motivi di lavoro e di famiglia: rispettivamente il 73,7% e il 23,5%.
Garantiscono all’Italia l’1,2% del Prodotto Interno Lordo (PIL) ed ogni 6 nuovi assunti
stranieri, 1 è romeno. Un terzo lavora nell’edilizia, la metà nel terziario e poco
più del 6% nell’agricoltura. Per quanto riguarda la religione, quasi tutti sono ortodossi
ed affermano che la Chiesa è spesso luogo di incontro e solidarietà. Nel complesso,
all’esperienza fatta in Italia, i romeni immigrati danno un voto di sufficienza “perché
– precisa il volume – desidererebbero una maggiore integrazione”. La ricerca si pone
l’obiettivo di riflettere sul senso profondo di questa fase storica e riconoscerne
i vantaggi, senza continuare a rimanere bloccati dalla paura dello straniero proveniente
dall’Est. Contro la “sindrome dell’assedio”, come è chiamata nel volume, i redattori
del testo suggeriscono una strategia concreta ispirata alla reciproca fiducia, all’integrazione
e alla collaborazione bilaterale. (B.B.)