MYANMAR Nuovi contributi da Aiuto alla Chiesa che Soffre
YANGON, 11giu08 - Sulla base degli ultimi aggiornamenti ricevuti dalla Chiesa
locale, l’Opera “Aiuto alla Chiesa che Soffre” ha stanziato ulteriori 80.000 euro
– destinati all’arcidiocesi della capitale Yangon e alla diocesi di Pathein – affinché
possano procedere ai primissimi interventi per far tornare in uso le chiese e le primarie
strutture religiose. Con questo contributo, il totale degli aiuti fatti giungere da
ACS nel Myanmar a seguito del ciclone Nargis, raggiunge i 110.000 euro. L’arcivescovo
di Yangon, monsignor Charles Bo, ha affermato che non è ancora possibile fare una
valutazione precisa della situazione, perché alcune zone sono tuttora irraggiungibili.
«Vista l’enormità dei danni, queste somme sono soltanto l’inizio di aiuti ancor più
consistenti», ha dichiarato Pierre-Marie Morel, Segretario generale di ACS. Prima
possibile si interverrà quindi per riparare chiese e conventi riusciti a rimanere
in piedi al passaggio del ciclone e che, in queste settimane, si sono spesso trasformati
negli unici rifugi per coloro che hanno perso tutto. «Sacerdoti e suore – ha affermato
monsignor Bo - si stanno adoperando instancabilmente per assistere la popolazione».
Nel territorio della diocesi di Pathein – che si trova sul delta del fiume Irrawaddy,
una delle regioni più devastate dal ciclone – una situazione particolare è quella
dei villaggi di etnia Karenes, per lo più praticanti religioni cristiane. «Di fatto,
queste zone sono state escluse dagli aiuti governativi», ha dichiarato ad ACS una
fonte locale. Ad Aima, in particolare, un sacerdote diocesano, un religioso e tre
suore, hanno accolto la gente nel locale Centro parrocchiale e un campo di sfollati
dipende esclusivamente dagli aiuti della diocesi. (Acs-MANCINI)