2008-06-11 14:16:48

Mons. Tomasi: una cooperazione internazionale per rilanciare l'occupazione nel mondo


Una cooperazione mondiale per rilanciare l’occupazione nel mondo: è quanto ha chiesto ieri l'arcivescovo Silvano Tomasi, osservatore permanente della Santa Sede presso l’ufficio ONU di Ginevra, nel corso della 97.ma Sessione della Conferenza Internazionale del Lavoro. Il servizio di Sergio Centofanti:RealAudioMP3

Mons. Tomasi ha espresso la preoccupazione della Santa Sede per l’attuale fase di rallentamento dell’economia mondiale: aumento dei prezzi del petrolio e dei generi alimentari, crescita della disoccupazione, elevati prezzi delle abitazioni, instabilità dei mercati finanziari. Una situazione che colpisce i lavoratori di tutto il mondo ma in particolare quelli dei Paesi poveri. Nei Paesi sviluppati preoccupa invece anche l’invecchiamento della popolazione con il conseguente rischio per le pensioni delle giovani generazioni.
 
Il presule ha ricordato che nel mondo vi sono oltre 486 milioni di lavoratori poveri che non guadagnano più di un dollaro al giorno. Un miliardo e tre cento milioni sono quelli che non guadagnano più di due dollari al giorno.
 
Particolare attenzione secondo mons. Tomasi deve essere rivolta ai giovani, alle donne, ai piccoli agricoltori e ai disabili che non devono essere discriminati. Ha chiesto poi il rispetto dei diritti dei migranti il cui lavoro dà un contributo positivo all'economia locale e allo sviluppo dei Paesi d'origine. Rispetto anche per l’unità delle famiglie che vuol dire ricongiungimenti familiari.
 
Mons. Tomasi ha parlato quindi della flessibilità del lavoro che - ha detto - sembra una delle caratteristiche dell'attuale fase della globalizzazione e che è spesso fonte di gravi problemi e preoccupazioni. In alcuni settori dell'economia, la flessibilità – ha aggiunto - offre vantaggi sia ai datori di lavoro che ai lavoratori, mentre in altri casi potrebbe diventare una forma inaccettabile di precarietà e di sfruttamento del lavoro. Quello che chiede mons. Tomasi è di considerare il primato della dignità della persona al di sopra di ogni altro interesse. Infine, parlando della globalizzazione e degli squilibri economici internazionali ha sottolineato, citando il Messaggio di Benedetto XVI per la Giornata Mondiale della Pace 2008 - che “non mancano ... tante situazioni in cui il debole deve piegare la testa davanti non alle esigenze della giustizia, ma alla nuda forza di chi ha più mezzi di lui”. E il Papa concludeva: “la forza va sempre disciplinata dalla legge e ciò deve avvenire anche nei rapporti tra Stati sovrani”.







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