2008-06-09 15:21:56

Il superiore dei Gesuiti in visita al Centro Astalli per celebrare la Giornata Mondiale del Rifugiato


“Frontiere o barriere?”. È il titolo dell’incontro pubblico che padre Adolfo Nicolàs, superiore generale della Compagnia di Gesù, terrà l’11 giugno a Roma con operatori volontari, amici e sostenitori del Centro Astalli. L’appuntamento sarà l’occasione per il Centro Astalli - sede italiana del Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati - di celebrare la Giornata mondiale del Rifugiato 2008. Nel corso della visita alla struttura dei Gesuiti, sorta nell’Oratorio del Carovita, il Padre Generale, intervistato da Aldo Maria Valli, giornalista del TG1 Rai, proporrà ai presenti una riflessione sulle migrazioni nel mondo, sull’attuale concetto di frontiera, sul pericolo di chiusura da parte dei paesi industrializzati, alle richieste di accoglienza dei migranti e sull’urgenza di ripensare l’educazione delle nuove generazioni. Tema quest’ultimo quanto mai attuale per porre le basi di una società fondata su valori di Giustizia Sociale, capace di accogliere e di rispettare i diritti dei migranti, come ribadito dalla 35.ma Congregazione della Compagnia di Gesù che ha portato all’elezione del nuovo Padre Generale. L’argomento di quest’anno appare ancora più significativo se si considera l’attuale impegno dell’Europa nella definizione di un quadro strategico in materia di immigrazione e asilo che lascia ormai poco spazio a iniziative autonome dei singoli stati. Si cercherà quindi di comprendere quali sono i principi che ispirano queste politiche di indirizzo, e che impatto hanno sulla vita di chi fugge in cerca di protezione. In una nota diffusa dal Centro Astalli viene espressa grande preoccupazione per le difficoltà sempre più grandi che incontrano i rifugiati per raggiungere il vecchio continente, malgrado il numero degli stessi non sia mai diminuito. “È sempre più facile "morire di frontiera" – si legge nel comunicato -, è sempre più facile restare bloccati in luoghi dove i diritti umani non sono tutelati e nessun riflettore si accende a documentare quello che accade. Anche se questi drammi avvengono all'esterno dei confini europei, essi sono in buona misura una conseguenza diretta delle politiche comunitarie”. L’attività del Centro Centro Astalli non si limita, tuttavia, alla difesa dei diritti dei rifugiati e alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica . L’Associazione è oggi presente in oltre 50 Paesi e solamente nelle sedi territoriali italiane (Roma, Trento, Vicenza, Catania e Palermo), vede ogni anno accedere ai propri servizi circa 18.000 persone. Uomini e donne in fuga che vengono aiutate nel loro inserimento sociale, attraverso servizi di prima e seconda accoglienza. (M.G.)







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