Il superiore dei Gesuiti in visita al Centro Astalli per celebrare la Giornata
Mondiale del Rifugiato
“Frontiere o barriere?”. È il titolo dell’incontro pubblico che padre Adolfo Nicolàs,
superiore generale della Compagnia di Gesù, terrà l’11 giugno a Roma con operatori
volontari, amici e sostenitori del Centro Astalli. L’appuntamento sarà l’occasione
per il Centro Astalli - sede italiana del Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati - di
celebrare la Giornata mondiale del Rifugiato 2008. Nel corso della visita alla struttura
dei Gesuiti, sorta nell’Oratorio del Carovita, il Padre Generale, intervistato da
Aldo Maria Valli, giornalista del TG1 Rai, proporrà ai presenti una riflessione sulle
migrazioni nel mondo, sull’attuale concetto di frontiera, sul pericolo di chiusura
da parte dei paesi industrializzati, alle richieste di accoglienza dei migranti e
sull’urgenza di ripensare l’educazione delle nuove generazioni. Tema quest’ultimo
quanto mai attuale per porre le basi di una società fondata su valori di Giustizia
Sociale, capace di accogliere e di rispettare i diritti dei migranti, come ribadito
dalla 35.ma Congregazione della Compagnia di Gesù che ha portato all’elezione del
nuovo Padre Generale. L’argomento di quest’anno appare ancora più significativo se
si considera l’attuale impegno dell’Europa nella definizione di un quadro strategico
in materia di immigrazione e asilo che lascia ormai poco spazio a iniziative autonome
dei singoli stati. Si cercherà quindi di comprendere quali sono i principi che ispirano
queste politiche di indirizzo, e che impatto hanno sulla vita di chi fugge in cerca
di protezione. In una nota diffusa dal Centro Astalli viene espressa grande preoccupazione
per le difficoltà sempre più grandi che incontrano i rifugiati per raggiungere il
vecchio continente, malgrado il numero degli stessi non sia mai diminuito. “È sempre
più facile "morire di frontiera" – si legge nel comunicato -, è sempre più facile
restare bloccati in luoghi dove i diritti umani non sono tutelati e nessun riflettore
si accende a documentare quello che accade. Anche se questi drammi avvengono all'esterno
dei confini europei, essi sono in buona misura una conseguenza diretta delle politiche
comunitarie”. L’attività del Centro Centro Astalli non si limita, tuttavia, alla
difesa dei diritti dei rifugiati e alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica .
L’Associazione è oggi presente in oltre 50 Paesi e solamente nelle sedi territoriali
italiane (Roma, Trento, Vicenza, Catania e Palermo), vede ogni anno accedere ai propri
servizi circa 18.000 persone. Uomini e donne in fuga che vengono aiutate nel loro
inserimento sociale, attraverso servizi di prima e seconda accoglienza. (M.G.)