2008-06-09 15:19:42

Germania: la Conferenza episcopale mette in guardia dalle derive eugenetiche


"La Chiesa non è nemica della scienza, ma è amante della vita e per questo mette in guardia i medici dal mito della 'fattibilità scientifica'”. È partito da questo presupposto l’intervento, pronunciato nei giorni scorsi a Ravensburg, da mons. Gebhardt Fürst, presidente della sottocommissione di Bioetica della Conferenza episcopale tedesca e vescovo di Rottenburg. In particolare, il presule ha affermato che colui che cerca di perfezionare sempre più l’uomo attraverso la medicina e la genetica distrugge, inevitabilmente, la dignità umana. In questo modo, ha continuato mons. Fürst, la questione della dignità umana si trasforma nella questione del valore dell’essere umano, calcolato attraverso il denaro ed il potere. A titolo d’esempio, il presule tedesco ha citato la possibilità, per le coppie residenti negli Stati Uniti, di fare delle vere e proprie “ordinazioni” alle banche del seme, secondo i propri desideri. Il risultato è che il seme dei donatori di pelle bianca sarà preferito a quello dei donatori di colore, così come le persone affette da nanismo sceglieranno di avere figli nani: tutto ciò, ha ribadito il presidente della sottocommissione di Bioetica, porterà ad una “deriva genetica”, in cui l’uomo verrà ridotto ad un “consumatore” che modifica il proprio patrimonio genetico in base ai propri desideri. Ma un simile comportamento, ha continuato il vescovo di Rottenburg, è diametralmente opposto all’etica cristiana che considera l’essere umano come immagine di Dio, con tutte le sue potenzialità ed i suoi limiti. In questo senso, ha concluso mons. Fürst, , l’uomo rischia di divenire “vittima delle proprie esperienze”. (I.P.)







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