La storia della dottoressa Rose, oculista ugandese al servizio dei bambini: il
racconto di Giusy Laganà di CBM Italia
Fare l’oculista in un Paese povero permette di cambiare per davvero la vita delle
persone, soprattutto delle più deboli: è questo lo spirito che anima l’impegno di
Rose Mutumba, quarantenne dottoressa ugandese, che lavora all’ospedale Mengo di Kampala.
A sostenerla, nel suo prezioso lavoro, c’è CBM, le Missioni Cristiane per i ciechi
nel mondo. Alessandro Gisotti ha intervistato la portavoce di CBM Italia, Giusy
Laganà, di ritorno da una visita in Uganda:
Musica
R.
- Nel mondo ogni 5 secondi una persona diventa cieca e ogni minuto questo destino
tocca a un bambino. In particolare, in Africa, in Uganda le malattie più diffuse sono
la cataratta, il glaucoma, la cecità infantile, tutte quelle patologie che derivano
da scarsa alimentazione, mancanza di igiene, mancanza di acqua potabile. CBM fa prevenzione
e cura della cecità e delle patologie visive, soprattutto in campo infantile. Questo
avviene molto spesso in Uganda, con la cataratta. La cataratta nei Paesi industrializzati
è una malattia degenerativa, che si presenta in tarda età. Nei Paesi in via di sviluppo
invece colpisce chiunque, anche i bambini.
D. – A
Kampala, in Uganda, CBM sostiene l’impegno di Rose Mutumba, una dottoressa specializzata
in oftalmologia pediatrica. Lei ha potuto vedere sul campo come opera. Può darci una
testimonianza?
R. – E’ una donna splendida! Durante
la nostra visita abbiamo avuto la possibilità di incontrarla al Mengo Hospital che
è un ospedale sostenuto da CBM, da CBM Italia in particolare. E’ una delle poche oftalmologhe
presenti in Africa. La dottoressa Rose è meravigliosa, perchè è instancabile e soprattutto
adora i bambini. Quello che ci raccontava è bellissimo, ci diceva: “La cosa che amo
del mio lavoro è la possibilità di aiutare la mia gente, di far venire qui presso
l’ospedale i bambini ugandesi che altrimenti non potrebbero ricevere cure. E' straordinario
poter operare un bambino di cataratta, di glaucoma... e poi appena riapre gli occhi
alla vista la prima persona che vede sono io e quindi vedi questa luce e questa gioia
nei loro occhi”.
D. – Accanto all’azione medica
di cura c’è un accompagnamento di amore. In questo si coglie la radice evangelica,
cristiana di CBM…
R. – Sì. CBM è nata come Missioni
Cristiane per i Ciechi nel Mondo, proprio con l’intenzione di sostenere queste persone
indipendentemente dalla loro razza, dal sesso e dalla religione, seguendo gli insegnamenti
di Cristo. Abbiamo la volontà di fare la differenza, fare del bene, aiutare queste
persone con tutto l’amore e l’entusiasmo di cui siamo capaci. Ci avvaliamo di cooperanti
italiani, ma formiamo personale locale, trasmettendo loro tutto l’amore, la passione
e la fede che sostengono questo lavoro. Un lavoro che CBM fa grazie ai propri donatori. Musica