Nel Sichuan devastato dal sisma, istruzione a rischio per milioni di scolari
Sono oltre 13.000 le scuole gravemente danneggiate nel Sichuan dal terremoto del 12
maggio: quasi 7.000 sono completamente distrutte, molte altre hanno subito danni parziali.
Il pesantissimo bilancio dell’UNICEF mostra un sistema scolastico messo in ginocchio.
L’agenzia dell’ONU stima infatti in milioni gli scolari che ne subiranno le conseguenze;
la maggior parte di questi bambini sta tentando di continuare gli studi in scuole
di fortuna e tende. Questi dati sono stati determinati al termine di una missione
esplorativa sui danni al settore dell’istruzione, che, organizzata dalle autorità
cinesi con l’UNICEF, si è conclusa il 3 giugno. Una nota dell’organizzazione spiega
che lo scopo era valutare lo stato delle scuole e le condizioni di maestri e alunni,
per identificare i bisogni più urgenti. Le priorità rilevate sono l’allestimento di
ripari temporanei e tende-scuola; l’installazione di gabinetti e infrastrutture idriche;
la fornitura di materiali educativi quali libri di testo, computer, forniture didattiche
e per attività socio-ricreative; la formazione del personale scolastico affinché sia
in grado di gestire i traumi psicosociali subiti dai bambini; l’avvio nelle scuole
di attività di preparazione alle emergenze e prevenzione di traumi. Anche se ci sono
dati precisi sul numero di scolari non ancora tornati a scuola, la ripresa delle lezioni
è considerata dalle autorità una priorità. Molti scolari sono stati trasferiti da
comunità remote per studiare in città e località dotate di strutture scolastiche.
Per far fronte all’accresciuto numero di alunni la maggior parte delle scuole opererà
doppi turni; le autorità scolastiche allungheranno inoltre le vacanze, con l’inizio
del nuovo anno scolastico previsto per il 1° agosto. Per facilitare la ripresa delle
attività scolastiche e l’assistenza psicosociale ai bambini, l’UNICEF ha fornito 1.200
tende-scuola, 60.000 kit scolastici e 2.000 per gli insegnanti, oltre a 50.000 paia
di scarpe, giacche e indumenti da bambino e 4.000 sacchi a pelo; nelle località in
cui saranno allestite le scuole temporanee verranno installati 100 gabinetti removibili,
per oltre 5.000 bambini. Per gli interventi d’emergenza e i successivi programmi di
ricostruzione l’UNICEF ha lanciato un appello per raccogliere 30 milioni di dollari.
Gli interventi riguarderanno il settore sanitario e nutrizionale, idrico e igienico,
l’istruzione, la protezione dell’infanzia e la lotta all’HIV/AIDS. (M.G.)