La spirituale vicinanza del Papa a quanti partecipano al Pellegrinaggio Macerata-Loreto,
dedicato quest'anno a Chiara Lubich
Il Papa ha espresso in un messaggio la sua “spirituale vicinanza” alle oltre 60 mila
persone che parteciperanno questa notte al Pellegrinaggio a piedi Macerata-Loreto,
che quest’anno festeggia il suo trentennale. Il servizio di Sergio Centofanti. Il
Pellegrinaggio, promosso da Comunione e Liberazione insieme alla diocesi di Macerata,
alla prelatura di Loreto e ad altre associazioni, è dedicata quest’anno a Chiara Lubich,
fondatrice del Movimento dei Focolari scomparsa nel marzo scorso, e ha come filo conduttore
un pensiero di Don Giussani: «Il vero protagonista della storia è il mendicante: Cristo
mendicante del cuore dell’uomo e il cuore dell’uomo mendicante di Cristo». Il Pontefice,
nel suo messaggio, “auspica che quanti prenderanno parte a una così significativa
esperienza di preghiera, che ripropone in modo originale un gesto profondamente sentito
dal popolo cristiano, possano fare la gioiosa esperienza di Cristo, Via Verità e Vita,
sperimentando la materna intercessione di Maria Madre di Speranza”. Il cardinale Angelo
Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della CEI, presiederà la Santa Messa
di apertura stasera alle 20.30 nello Stadio maceratese di Helvia Recina. A guidare
poi il cammino notturno verso la Santa Casa di Loreto sarà la “fiaccola della Pace”,
benedetta dal Papa durante l’udienza generale di mercoledì scorso. Un percorso lungo
28 chilometri, scandito dalla preghiera del Rosario, da canti e da testimonianze;
si pregherà in particolare per la pace, la giustizia e la libertà religiosa nel mondo.
A Loreto i fedeli rinnoveranno infine l’atto di affidamento a Maria. Anche il presidente
della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha espresso “apprezzamento per la manifestazione,
che ogni anno - afferma - coinvolge migliaia di persone, in particolare giovani provenienti
da diversi Paesi, accomunati dalla condivisione dei valori della pace, della giustizia,
della solidarietà e della libertà religiosa”. Ma cosa rappresenta la fiaccola della
pace che contraddistingue questo pellegrinaggio? Luca Collodi lo ha chiesto
al vescovo di Fabriano-Matelica, Giancarlo Vecerrica, ideatore della manifestazione:
R. –
Rappresenta la fede, come è già nel giorno del Battesimo, che è una luce per sé e
per gli altri, per tutta la vita. Il mio augurio è che questa sera vengano tanti giovani
accompagnati da tanti adulti per riaccendere o per tenere viva la fiaccola della fede
nella propria persona per essere luce per sé e per gli altri.
D.
– Ci sono tante fiaccole oggi che si stanno spegnendo nei giovani…
R.
– Sì, perché la vita di tanti giovani viene sprecata in tanti modi, lo sentiamo attraverso
la radio, la televisione, lo leggiamo sui giornali. Io, però, punto sempre sull’aspetto
positivo: ci sono tanti giovani che riaccendono la loro vita che è diventata un lucignolo
fumigante e che torna a risplendere. Il mio desiderio è che possiamo essere come quello
che sarà questa notte attorno alle due quando si accenderanno migliaia e migliaia
di fiaccole e si vedrà come il cammino di un popolo è un fiume di luce: l’esperienza
cristiana che noi viviamo questa notte diventi per noi e per gli altri un fiume di
luce.
D. – Mons. Vecerrica, questo pellegrinaggio
può aiutare le persone a scoprire il loro senso religioso. Un pellegrinaggio, però,
che nasce e va avanti in una realtà di inquietudine sociale. Dal ’78 ad oggi è un
elemento che è sempre rimasto nella gente e nella società italiana. Perché?
R.
– Perché la Chiesa è come un fuoco che riscalda e illumina in mezzo al popolo. La
Chiesa ha raccolto sempre le esperienze drammatiche, belle o brutte, della vita. Il
pellegrinaggio è un paradigma straordinario, sia della Chiesa che della vita, perché
raccoglie tutte le domande della vita e le consegna al Mistero. Infatti, arrivando
a Loreto noi consegniamo le domande personali, le domande della vita sociale, culturale,
politica; facciamo un elenco straordinario di intenzioni e di preghiere che durante
la notte vengono presentate su dei pezzetti di carta e raccolte, e quando si arriva
a Loreto vengono bruciate in un braciere di fronte alla statua della Madonna.