Si chiude oggi a Rovereto il Concorso internazionale di composizione "Strumenti di
pace"
Si tiene questa sera a Rovereto, all’ombra della storica Campana dei Caduti, il Concerto
finale del Concorso Internazionale di Composizione “Strumenti di Pace”. Gustav Kuhn
dirige il brano vincitore, scritto da una giovane musicista siciliana, Virginia Guastella,
che ha interpretato con le sue note tre testi sulla pace tratti dall’Antico Testamento,
dal Vangelo e dal Corano. Il servizio di Luca Pellegrini:
Le
parole della Bibbia e del Corano rafforzate dalla suggestione e dalla forza della
musica per diventare così inno universale alla pace e al dialogo. Vincitrice del Concorso
“Strumenti di Pace” è risultata Virginia Guastella e l’esecuzione
in prima assoluta del suo brano, Pax Virginis, sarà questa sera affiancato ad una
composizione di Giorgio Battistelli, Angeli, anche presidente della Giuria del Concorso,
e a musiche di Beethoven e Schubert. Un linguaggio complesso, quello della musicista,
ma che riesce a cogliere – e sono le parole del direttore artistico del Concorso Marcello
Filotei –, l’essenza dei testi prescelti, riletti con l’originalità dell’artista contemporaneo.
Alla pace e alla giustizia inneggia, infatti, il Salmo 72; veri figli di Dio chiama
Gesù tutti gli operatori di pace; la pace conforta i perseveranti, leggiamo in una
Sura del Corano. Abbiamo chiesto alla compositrice come questi diversi testi
l’hanno ispirata:
“Anzitutto la possibilità, pur
essendo tre fonti testuali diverse, di poterle unire concettualmente e, quindi, rintracciare
i tratti comuni sia in relazione con una sfera intima del vivere il senso della pace,
sia il senso di azione che comunque si cela dietro al raggiungimento di un obiettivo
che ci si prefissa ed appunto il raggiungimento della pace”. Con
quale ideale artistico e morale ha tradotto in musica e canto questi testi sacri?
“In
realtà il mio obiettivo, anche attraverso il linguaggio musicale, era quello di unire
queste tre fonti e di farlo attraverso anche l’uso di immagini e cioè di parole utilizzate
come immagini e soprattutto come immagini sonore. Il pubblico potrà così ascoltare
una orchestra trattata anche in maniera cameristica, con la scelta per la parte vocale
di isolare alcune parole e ripeterle, quasi per conferire loro un significato ancora
più immediato, fino ad un crescendo orchestrale che ripropone l’immagine del tuono,
il senso dell’azione e quindi della perseveranza in riferimento proprio alla beatitudine
dal Nuovo Testamento”.
Pax Virginis: un titolo che spinge l’ascoltatore
ad elaborare quale sentimento, quale messaggio?
“Sicuramente
la purezza di un dialogo tra qualsiasi forma di credenza religiosa e sicuramente in
un tessuto che esclude la violenza, che esclude l’utilizzo di mezzi violenti per perseguire
la pace. Quindi un messaggio di pace in senso assolutamente – come suggerisce il titolo
– vergine, quindi pulito, quindi puro”.