Dialogo tra religioni e culture diverse al centro della conferenza di esponenti islamici
alla Mecca
Una conferenza per chiarire cosa “vuol dire dialogare con gente di altre religioni,
altre culture e altre civiltà”. E’ quanto ha dichiarato il segretario della Lega islamica
mondiale, Abdullah Abdul Muhsin al-Turki, nel corso dei lavori di studiosi musulmani
per il dialogo tra le religioni, le culture e le civiltà che si è aperta nei giorni
scorsi alla Mecca. “Dialogare - ha proseguito - significa anche dialogare tra noi”.
“E’ un modo per conoscersi, una forma di convivialità nella condivisione degli interessi
tra le nazioni. – ha detto Abdul Aziz Ben Mohamed al-Cheikh, grande mufti dell’Arabia
Saudita - Le differenze tra le persone fanno parte della loro natura, delle loro usanze
e dei loro costumi, dei loro linguaggi, di mentalità, e queste diversità sono ammesse
e riconosciute dal Corano”. Nel corso della conferenza, come riporta l’agenzia Misna,
è intervenuto anche il re saudita Abdullah Bin Abdel Aziz che ha difeso il suo progetto
di dialogo tra Islam, Cristianesimo ed Ebraismo. Un’iniziativa che ha lo scopo di
diffondere una giusta visione della sua religione per correggere il tiro dalle immagini
distorte legate soprattutto al terrorismo internazionale. Il sovrano, parlando ad
un’assemblea di circa 500 persone, ha condannato ogni forma di estremismo tra fedeli
della stessa fede islamica. Grande consenso intorno al progetto del re saudita è venuto
dei capi musulmani degli altri Paesi e un’accoglienza favorevole, ricorda la MISNA,
è giunta anche da parte del grande rabbinato d’Israele e da esponenti cristiani. (B.C.)