Allerta della Caritas Internationalis per gli aiuti alla popolazione afgana che restano
vincolati
In vista della Conferenza internazionale sull’Afghanistan che la Francia ospiterà
il prossimo 12 giugno, Caritas Internationalis ha lanciato un appello affinché la
lotta alla povertà e la giustizia sociale diventino le priorità della comunità internazionale.
L’organismo infatti denuncia il mancato arrivo degli aiuti destinati alla popolazione
che avrebbero dovuto supportare la nascita delle nuove istituzioni statali. “Aiuti
– riferisce la confederazione di 162 realtà cattoliche - meno efficienti e meno effettivi”.
Stando a quanto riporta l’agenzia Sir, “molti dei fondi che passano attraverso il
governo si fermano a Kabul e somme consistenti internazionali vanno a profitti corporativi
o ad onerosi consulenti stranieri”. Inoltre “i donatori vincolano gli aiuti in modo
tale che una percentuale sia destinata all’importazione di lavoro e materiali, molto
spesso verso i loro Paesi”. Un rapporto del 2006 sosteneva che in Afghanistan la metà
degli aiuti è vincolata, in più le spese militari nel Paese, ad esempio quelle americane,
sono 14 volte superiori al totale delle spese quotidiane per lo sviluppo. “Per le
comunità afghane – sottolinea Caritas internationalis – le promesse e gli aiuti così
tanto pubblicizzati hanno creato grandi aspettative. I fallimenti di fronte a queste
attese, la percezione della corruzione e il fatto che le strategie di sviluppo siano
centrate sulle agende politiche, hanno creato frustrazione e risentimento nelle comunità
di tutto il Paese”. (B.C.)