2008-06-05 14:03:14

Sulle parole di Benedetto XVI all’Angelus dedicate al Sacro Cuore, la riflessione di suor Eugenia Libratore delle Figlie del Sacro Cuore di Gesù


Ognuno di noi “ha bisogno di sentire non solo il battito del proprio cuore ma più in profondità il pulsare di una presenza affidabile”, “la presenza di Cristo, cuore del mondo”: con questa profonda riflessione, Benedetto XVI ha ricordato all’Angelus di domenica scorsa che il mese di giugno è tradizionalmente dedicato al Cuore di Cristo, “simbolo della fede cristiana”. Per una riflessione su questa devozione, tanto cara al popolo come ai mistici e ai teologi, Alessandro Gisotti ha intervistato suor Eugenia Libratore, membro del Consiglio generale della Congregazione delle Figlie del Sacro Cuore di Gesù di “Santa Teresa Verzeri”:RealAudioMP3


R. - Non è un Cuore simbolo e basta. Per noi, Figlie del Sacro Cuore, diventa un motivo di esistere, perché da quel Cuore riceviamo tutto: riceviamo la fonte della vita, riceviamo la salvezza, perché quel Cuore ha espresso al massimo la carità, la carità che ha portato Gesù ad incarnarsi, a donare tutto per gli altri. Quindi, diventa per noi un richiamo continuo a imitare Cristo. Di fatti, la devozione al Sacro Cuore non è fatta di pratiche: diventa un’intimità con quel Cuore, diventa una spiritualità cristocentrica, che trova nel Cristo-Figlio l’atteggiamento che dobbiamo avere verso Dio-Padre, e dal Padre riceviamo la serenità della vita, la gioia di vivere per poter andare ai fratelli e servirli nei loro bisogni e nella loro realtà.

 
D. - La devozione al Cuore di Cristo - antichissima - si consolida grazie a Santa Maria Margherita à la Coque, a metà-fine del XVII secolo. Come tenere viva oggi questa devozione in tempi così diversi?

 
R. - Se nel nostro contatto con i fratelli riusciamo a dare questa consapevolezza con un “cuore che vede” - come dice Benedetto XVI - comunicando loro la capacità di sentirsi amati da Dio e di sentire che hanno un valore come persona, anche se in una realtà di sofferenza, io credo che questo sia il modo più attuale di continuare a tenere viva la devozione al Sacro Cuore. Sì, ci sono devozioni come il primo venerdì del mese, la riparazione, l’adorazione… sono tutte forme che tengono viva la devozione. Ma io penso che abbiamo bisogno di recuperare soprattutto il valore del Cuore, il dono che questo Cuore possiede, e cioè la carità.







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