Presentato il programma dell'"Anno Paolino": grande attesa per l’apertura da parte
di Benedetto XVI il 28 giugno, vigilia della festa di S. Paolo
Fervono gli ultimi preparativi nella Basilica di San Paolo fuori le Mura a Roma per
accogliere il Papa, il 28 giugno prossimo, giorno dell’apertura ufficiale dell’"Anno
Paolino", nella memoria bimillenaria dell’Apostolo delle Genti. Il programma di questo
grande evento per la Chiesa universale è stato presentato stamani in un conferenza
stampa, ospitata nella sede della Radio Vaticana, alla presenza del cardinale Andrea
Cordero Lanza di Montezemolo, arciprete della Basilica di San Paolo fuori le Mura,
e di mons. Liberio Andreatta, vicepresidente dell’Opera romana pellegrinaggi (ORP).
Il servizio di Roberta Gisotti:
Sarà
un grande evento per la Chiesa universale, con un forte impronta ecumenica, ha sottolineato
nel suo intervento il cardinale Cordero Lanza di Montezemolo:
“Un
anno dedicato a San Paolo e, come ha spiegato il Papa, con due scopi principali: conoscere
meglio e far conoscere meglio San Paolo, tutto il suo insegnamento e la ricchezza
gigantesca di quello che ha insegnato - anche se spesso può apparire difficile, ermetico
e poco conosciuto - e dare un fine ecumenico, pregando ed operando per l’ecumenismo
e cioè per l’unità. La rispondenza è molto forte e quindi speriamo e ci attendiamo
che l’Anno Paolino sia veramente un grosso beneficio per tutta la cristianità”.
Ad
inaugurare l’Anno Paolino sarà Benedetto XVI. Il Papa, una volta giunto nella Basilica
di San Paolo fuori le Mura, per prima cosa accenderà la fiamma paolina e la consegnerà
ai monaci perché possa ardere per tutto l’anno, che si chiuderà il 29 giugno del 2009.
Quindi, Benedetto XVI aprirà la Porta Paolina, simmetrica rispetto alla Porta Santa
della Basilica, per poi celebrare i Primi Vespri: con lui saranno il Patriarca ecumenico
ortodosso, Bartolomeo I, che ha già confermato la sua presenza, ed un rappresentante
della Chiesa anglicana, inviato dall’arcivescovo di Canterbury, impossibilitato ad
intervenire alla cerimonia.
Tante le iniziative di
carattere pastorale, religioso-culturale, artistico di altissimo profilo che si svolgeranno
in questo Anno, in particolare per accogliere le migliaia di pellegrini attesi a Roma.
Ne ha parlato mons. Liberio Andreatta, annunciando da parte dell’Opera romana pellegrinaggi
un impegno davvero ingente ed accordi importanti con il Comune di Roma.
La
figura di Paolo “è emblema di speranza per il dialogo tra le Chiese occidentali e
orientali ed è altresì un invito al dialogo tra culture diverse”, ha aggiunto padre
Cesare Atuire, amministratore delegato dell’Opera romana pellegrinaggi.
Grande
entusiasmo, dunque, per rendere onore a questa grande figura di Paolo, cittadino romano,
di famiglia ebraica, nato a Tarso nell’odierna Turchia, convertitosi sulla via di
Damasco in Siria, apostolo instancabile, in cammino per 16 mila chilometri per il
mondo. Un cittadino globale - si direbbe oggi - nella pluralità di culture che ha
attraversato.