2008-06-04 15:07:44

Myanmar: ad un mese dal ciclone ‘Nargis’, non ancora chiaro un bilancio delle vittime


Nel Myanmar, ad un mese dal passaggio del ciclone ‘Nargis’, manca ancora un bilancio chiaro sulle vittime e sui danni provocati nelle cinque regioni colpite nel delta dell’Irrawaddy. Secondo gli ultimi dati forniti del Governo sarebbero 78 mila i morti e 56 mila i dispersi, mentre non si conosce il numero degli sfollati, di cui si ignorano quindi le necessità, e l’entità delle perdite. Le Nazioni Unite dichiarano che solo la metà dei 2 milioni e mezzo di persone colpite dal cataclisma, secondo le stime, sarebbe stata raggiunta dai soccorsi, mentre oltre un milione resterebbe ancora in attesa di aiuti adeguati se non addirittura di alcun aiuto. Da parte sua il Governo militare – riferisce l’agenzia Misna - si difende negando le inadempienze e riempie i media nazionali di immagini rassicuranti sulla distribuzione di aiuti mentre accusa la comunità internazionale di avarizia. I donatori hanno messo a disposizione solo 100 milioni di euro per l’emergenza, una cautela frutto della scarsa fiducia verso il regime birmano, più volte accusato di appropriarsi degli aiuti. Le organizzazioni non governative internazionali presenti da anni in Myanmar e le agenzie dell’Onu confermano che il flusso di aiuti dall’estero comunque non si è interrotto, e riferiscono di passi avanti nell’assistenza ma lamentano lentezza, ridotta mobilità e insufficiente personale specializzato, conseguenza dei limiti imposti dal Governo all’accesso di operatori stranieri. Intanto si segnalano dispiegamenti di truppe militari lungo le zone costiere ed il confine con la Thailandia, forse nel timore – secondo alcuni osservatori – di un possibile intervento umanitario da parte della comunità internazionale, non autorizzato dal regime di Yangoon (R.G.)







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