Il cardinale Tauran: in elaborazione nuovo documento sulle Linee guida per il dialogo
interreligioso
E’ iniziata stamane a Roma la plenaria del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso.
Al centro dell’assemblea il tema: “Il dialogo nella verità e nella carità: orientamenti
pastorali”. Durante i lavori si parlerà dell’elaborazione di un nuovo documento sulle
Linee guida del dialogo con le altre religioni. Ha aperto la plenaria il presidente
del dicastero, il cardinale Jean-Louis Tauran. Il servizio di Sergio Centofanti.
Nella
sua prolusione il cardinale Tauran ha sottolineato che come credenti sappiamo che
Dio “è l'unico che dà il senso ultimo alla nostra vita e alla storia umana” e siamo
dunque “impegnati a cercare la verità. Ad amarla. A difenderla. A trasmetterla”.
“Se
poi, “come cristiani – ha aggiunto - sappiamo che lo Spirito Santo opera in ogni uomo
e ogni donna indipendentemente dal suo credo religioso o spirituale, d'altra parte,
dobbiamo proclamare che Cristo è ‘la Via, la Verità e la Vita’. Gesù ci ha rivelato
la verità su Dio e la verità sull'uomo e questa è per noi la Buona Novella”. “Non
possiamo mettere” questa verità “sotto il moggio” – ha affermato il porporato. “La
verità – ha aggiunto – è inseparabile dalla carità. Dio è amore e verità. La verità
ispira sentimenti, atteggiamenti e azioni di amore”.
Il
cardinale Tauran ha poi detto che il principale compito della plenaria sarà l'elaborazione
di "Linee guida" per il dialogo interreligioso. “Dopo molti anni di esitazioni, riguardo
all’opportunità di un tale documento - ha ricordato - il tempo è arrivato per offrire
ai pastori e ai fedeli alcuni orientamenti generali che ovviamente dovranno essere
adattati alle situazioni locali”.
Base di questi
orientamenti saranno i Dieci Comandamenti che – ha detto – “sono una sorta di grammatica
universale che tutti i credenti possono utilizzare nel loro rapporto con Dio e con
il prossimo”. Il presidente del dicastero cita l’Enciclica "Veritatis Splendor" di
Giovanni Paolo II: “Solo Dio può rispondere alla domanda sul bene, perché Egli
è il Bene. Ma Dio ha già dato risposta a questa domanda: lo ha fatto creando l'uomo
e ordinandolo con sapienza e con amore al suo fine, mediante la legge inscritta nel
suo cuore (cf Rm 2,15), la ‘legge naturale’. Questa ‘altro non è che la luce dell'intelligenza
infusa in noi da Dio. Grazie ad essa conosciamo ciò che si deve compiere e ciò che
si deve evitare. Questa luce e questa legge Dio l'ha donata nella creazione’."
Per il porporato è importante preparare i fedeli
“a condividere le loro convinzioni spirituali e a prendere in considerazione quelle
degli altri”. Occorre infatti “rendersi conto che tutti i credenti hanno un patrimonio
comune: la fede in un Dio unico, la sacralità della vita, la necessità della fraternità,
l'esperienza della preghiera che è la lingua della religione”.
Il
cardinale Tauran ha auspicato infine che al termine della plenaria si possa avere
materiale a sufficienza per l’elaborazione di questo documento “per aiutare i cattolici,
e forse altri cristiani, a rapportarsi con persone e comunità di altre religioni nella
verità e nell'amore”.