Esordisce sul web "Afriradio.it" emittente multimediale dei Comboniani per un'informazione
al di là degli stereotipi
Un semplice clic per entrare nel cuore dell’Africa. Questo almeno l’intento
con la quale è partita, da poche settimane, l’esperienza di "Afriradio", l’ultima
creazione multimediale dei Padri Comboniani. Collegandosi al sito www.afriradio.it
è possibile sintonizzarsi sulle onde di una radio che per tematiche e linea editoriale
rappresenta il mondo del continente africano così come lo si legge sulla storica rivista
Nigrizia o su Piccolo Missionario, il celebre periodico dei Comboniani rivolto ai
ragazzi. Padre Fabrizio Colombo, esperto benché giovane direttore di "Afriradio",
spiega al microfono di Lucas Dùran le caratteristiche della nuova nata in materia
di Africa e missione:
R. -
Uno degli obiettivi di Afriradio è quello di sovvertire lo stereotipo classico dell’Africa,
che la vuole come terra di fame, di guerra, di AIDS o, peggio ancora - per tornare
a quello che si sta ascoltando in questi giorni - anche solamente una terra dalla
quale provengono i clandestini.
D. - Come concretizzare
però un obiettivo come questo, attraverso quale palinsesto?
R.
- Principalmente, il nostro palinsesto è fatto di musica: di quella musica accattivante
che viene dall’Africa, molto gioiosa, anche molto moderna, e che ormai è diventata
di successo un po’ in tutto il mondo. Quindi, questa colonna "vertebrale" musicale
offre una radio abbastanza godibile e positiva. Entrando poi nel contenuto, è chiaro
che essendo un centro che fa informazione ci sono dei GR-flash che danno ogni ora
appuntamento all’informazione dedicata all’Africa: informazione che nessun altro dà,
a parte quando ci sono tragedie, come abbiamo visto anche in questi giorni. Altre
trasmissioni riguardano, ad esempio, la cultura africana. Abbiamo una trasmissione
che si occupa di letteratura, una che si occupa di cinema o di arte in generale -
curata da Anna Maria Gallone che è la direttrice artistica del Festival di Milano
-, abbiamo una trasmissione di economia africana fatta da un giovane studente di economia
dell’Università di Verona - uno studente africano congolese che è qui a Verona - e
abbiamo altri tipi di trasmissione sul mondo della scuola, ad esempio. Tutta la ricerca
universitaria legata all’Africa viene messa insieme e gli si dà risalto con questa
trasmissione che si chiama "Africa e Lode", tenuta da Tiziana Cavallo, un’esperta
del mondo universitario, e questo sempre per rilevare quanto l’Africa sia importante
nel nostro mondo e venga vista anche con degli occhi diversi, che sono solo quelli
dell’"afropessimismo".
D. - In effetti, accanto
a voci storiche di comboniani, come Alex Zanotelli, Aurelio Boscaini o prossimamente
Giulio Albanese, una caratteristica di Afriradio sembra essere proprio quella di far
parlare di Africa agli africani...
R. - Questo è
molto, molto comboniano. Daniele Comboni diceva “salvare l’Africa con l’Africa” e
noi diciamo che non ha senso fare una radio africana che parli di Africa, senza avere
la presenza di africani all’interno della costruzione sia dell’informazione, sia dei
contenuti, sia anche di uno stile che sia fatto dagli africani stessi. E’ per questo
che abbiamo appunto, come dicevo prima, Ekutsu Mambulu, esperto di economia, e abbiamo
anche altri animatori radiofonici che hanno una trasmissione pomeridiana di intrattenimento.
In futuro, ne avremo altri, avremo molto probabilmente Eso Elamè, professore che insegna
tra l’altro all’Università Cà Foscari di Venezia, che farà una trasmissione sull’intercultura
per rovesciare certi stereotipi. Avremo molto probabilmente, stiamo ancora in trattative,
la presenza di Jean Leonard Touadi, che è molto conosciuto anche nell’ambiente romano,
ex assessore alla sicurezza, che farà una trasmissione sempre di approfondimento sull’Africa.