2008-06-04 15:01:56

Esordisce sul web "Afriradio.it" emittente multimediale dei Comboniani per un'informazione al di là degli stereotipi


Un semplice clic per entrare nel cuore dell’Africa. Questo almeno l’intento con la quale è partita, da poche settimane, l’esperienza di "Afriradio", l’ultima creazione multimediale dei Padri Comboniani. Collegandosi al sito www.afriradio.it è possibile sintonizzarsi sulle onde di una radio che per tematiche e linea editoriale rappresenta il mondo del continente africano così come lo si legge sulla storica rivista Nigrizia o su Piccolo Missionario, il celebre periodico dei Comboniani rivolto ai ragazzi. Padre Fabrizio Colombo, esperto benché giovane direttore di "Afriradio", spiega al microfono di Lucas Dùran le caratteristiche della nuova nata in materia di Africa e missione:RealAudioMP3


R. - Uno degli obiettivi di Afriradio è quello di sovvertire lo stereotipo classico dell’Africa, che la vuole come terra di fame, di guerra, di AIDS o, peggio ancora - per tornare a quello che si sta ascoltando in questi giorni - anche solamente una terra dalla quale provengono i clandestini.

 
D. - Come concretizzare però un obiettivo come questo, attraverso quale palinsesto?

 
R. - Principalmente, il nostro palinsesto è fatto di musica: di quella musica accattivante che viene dall’Africa, molto gioiosa, anche molto moderna, e che ormai è diventata di successo un po’ in tutto il mondo. Quindi, questa colonna "vertebrale" musicale offre una radio abbastanza godibile e positiva. Entrando poi nel contenuto, è chiaro che essendo un centro che fa informazione ci sono dei GR-flash che danno ogni ora appuntamento all’informazione dedicata all’Africa: informazione che nessun altro dà, a parte quando ci sono tragedie, come abbiamo visto anche in questi giorni. Altre trasmissioni riguardano, ad esempio, la cultura africana. Abbiamo una trasmissione che si occupa di letteratura, una che si occupa di cinema o di arte in generale - curata da Anna Maria Gallone che è la direttrice artistica del Festival di Milano -, abbiamo una trasmissione di economia africana fatta da un giovane studente di economia dell’Università di Verona - uno studente africano congolese che è qui a Verona - e abbiamo altri tipi di trasmissione sul mondo della scuola, ad esempio. Tutta la ricerca universitaria legata all’Africa viene messa insieme e gli si dà risalto con questa trasmissione che si chiama "Africa e Lode", tenuta da Tiziana Cavallo, un’esperta del mondo universitario, e questo sempre per rilevare quanto l’Africa sia importante nel nostro mondo e venga vista anche con degli occhi diversi, che sono solo quelli dell’"afropessimismo".

 
D. - In effetti, accanto a voci storiche di comboniani, come Alex Zanotelli, Aurelio Boscaini o prossimamente Giulio Albanese, una caratteristica di Afriradio sembra essere proprio quella di far parlare di Africa agli africani...

 
R. - Questo è molto, molto comboniano. Daniele Comboni diceva “salvare l’Africa con l’Africa” e noi diciamo che non ha senso fare una radio africana che parli di Africa, senza avere la presenza di africani all’interno della costruzione sia dell’informazione, sia dei contenuti, sia anche di uno stile che sia fatto dagli africani stessi. E’ per questo che abbiamo appunto, come dicevo prima, Ekutsu Mambulu, esperto di economia, e abbiamo anche altri animatori radiofonici che hanno una trasmissione pomeridiana di intrattenimento. In futuro, ne avremo altri, avremo molto probabilmente Eso Elamè, professore che insegna tra l’altro all’Università Cà Foscari di Venezia, che farà una trasmissione sull’intercultura per rovesciare certi stereotipi. Avremo molto probabilmente, stiamo ancora in trattative, la presenza di Jean Leonard Touadi, che è molto conosciuto anche nell’ambiente romano, ex assessore alla sicurezza, che farà una trasmissione sempre di approfondimento sull’Africa.







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