2008-06-03 15:55:53

Sudafrica: trasferiti in campi di accoglienza migliaia di immigrati in fuga dagli attacchi xenofobi


Difficoltà e polemiche per le operazioni di trasferimento degli immigrati in Sudafrica, nella provincia di Gauteng, in campi di accoglienza. Duemila persone sono state già spostate dalle stazioni di polizia ed edifici pubblici, dove erano alloggiate poiché messe in fuga dagli attacchi xenofobi delle settimane scorse, in tre campi, ed altri sette centri saranno presto allestiti per ospitare circa 10.000 persone. Ma l’Alta Corte di Johannesburg ha bloccato almeno uno di questi trasferimenti su richiesta delle ONG "Avvocati per i Diritti umani" e "Medici Senza Frontiere" e della Chiesa centrale metodista di Johannesburg, che hanno denunciato l’inadeguatezza e persino la pericolosità del luogo scelto per l’accampamento, troppo vicino ad uno degli ostelli per disoccupati e poveri da cui, in altre località, sono partiti molti degli attacchi agli stranieri. Nei giorni scorsi, riferisce l'agenzia MISNA, il governo sudafricano aveva dichiarato come sua priorità il ritorno degli sfollati nelle comunità e quartieri da dove erano fuggiti, indicando quella dei campi come una scelta provvisoria. Sono state 62 le vittime delle violenze e 670 i feriti secondo l’ultimo aggiornamento ufficiale diffuso nel fine settimana dal governo, precisando che sei nuove vittime non sono state provocate da altri attacchi ma sono decedute in seguito alle ferite riportate. Non esistono invece valutazioni precise sul numero degli sfollati, che sarebbero almeno 30.000 secondo fonti ufficiali, mentre altri alzano le stime a 80-100.000; non è chiaro se tra questi ultimi vanno inclusi anche gli almeno 50.000, tra mozambicani e zimbabwani, che hanno lasciato il Paese. Ad Akasia, a nord di Tshwane, nella provincia di Gauteng, gli sfollati hanno protestato contro il trasferimento chiedendo di trovare una collocazione per loro fuori dal Sudafrica, per timore di nuovi attacchi. (V.V.)







All the contents on this site are copyrighted ©.