Religiose di tutto il mondo unite contro la tratta degli esseri umani
Creare una rete internazionale di suore per combattere la tratta degli esseri umani,
che coinvolge tra le 600 e le 800 mila persone, per lo più donne. E’ l’obiettivo dell’incontro
che, fino al 6 giugno, riunisce a Roma l’Unione internazionale superiore generali
e l’Organizzazione mondiale delle migrazioni. 31 le Congregazioni presenti, provenienti
da 20 Paesi, in rappresentanza di un grandissimo fronte di suore già impegnate nella
lotta a questo triste fenomeno. Francesca Sabatinelli ha intervistato Suor
Aurelia Agredano, consulente generale della fondazione spagnola delle Suore Adoratrici
Ancelle del Santissimo Sacramento e della Carità.
R. –
La tratta degli esseri umani è un problema internazionale e ci vuole, quindi, una
rete internazionale per poter fare qualcosa per questo, altrimenti da soli è impossibile.
Tanti sono i Paesi coinvolti e tante le situazioni. E’ un problema di diritti umani.
Le persone vengono sfruttate e provengono da quei Paesi poco solidi nelle situazioni
politiche e con molta povertà. Per questo rientrano nel fenomeno delle migrazioni
e lì i trafficanti trovano un buon momento per sfruttare queste persone.
D.
– Suor Aurelia, ma voi, nel concreto, come lavorate?
R.
– Abbiamo case di accoglienza, dove diamo un aiuto a queste persone, in maniera integrale,
a tutti i livelli: fisico, psicologico, sociale e giuridico. Facciamo anche interventi
di sensibilizzazione, di formazione e un lavoro in rete con un’organizzazione di altri
Paesi per coordinare l’azione su questi ragazzi.
D.
– L’obiettivo di questa rete è proprio quello di contrastare il fenomeno, sia in origine
che in arrivo?
R. – E anche in transito, perché sono
Paesi di transito. Fare prevenzione, fare la sensibilizzazione nei Paesi di origine,
per poter aiutare queste persone, perché non escano dal Paese, e se escono almeno
conoscano le situazioni in cui si possono trovare.
D.
– Che cosa dà a voi la forza di lottare contro questo male così diffuso e così grande?
R.
– La forza di Gesù Cristo, che è la forza centrale. Per noi Adoratrici, concretamente,
la forza è l’Eucaristia. La nostra fondatrice, Santa Maria Micaela del Santissimo
Sacramento, diceva che il mondo deve essere per noi un Tabernacolo. Noi facciamo adorazione
davanti a Gesù Eucaristia, ma troviamo Dio anche di fronte alle persone, in questo
caso alle donne, che si trovano in situazioni di esclusione e difficoltà. E’ una sfida
molto forte per noi. E’ molto importante unirsi in queste situazioni, non soltanto
noi religiose, ma anche le organizzazioni di governo, politiche. Dovrebbero svegliarsi
e unirsi a noi e creare una società più giusta, dove ognuno possa vivere in giustizia
e libertà.