2008-06-03 15:25:52

Concluso a Fiuggi l'incontro di Fraternità del Rinnovamento nello Spirito Santo: intervista con Salvatore Martinez


Si è concluso ieri a Fiuggi, nel Lazio, il X Incontro di Fraternità del Rinnovamento nello Spirito Santo che conta in Italia oltre 20 mila aderenti raggruppati in più di 1900 gruppi e comunità. Quattro giorni di riflessioni sul tema: “Il Vangelo si è diffuso con potenza e con Spirito Santo e con profonda convinzione”. Per un bilancio dell’incontro Sergio Centofanti ha sentito il presidente nazionale del Rinnovamento, Salvatore Martinez:RealAudioMP3


R. – Questo Incontro di Fraternità testimonia in modo sensibile che ci sono larghi spazi per potere riaffermare quel binomio fondamentale che sembra sempre più lacerato, e cioè umanesimo e cristianesimo. E’ possibile ricreare questa sintesi con maggiore fiducia nel pensiero e nell’attualità del Vangelo, e c’è grande bisogno di far capire che il Vangelo è la più grande fonte di umanizzazione in questo nostro tempo. Fraternità, per noi significa far sentire non la prossimità che questo mondo globalizzato sotto gli effetti, gli impeti della tecnologia e della scienza, vorrebbe regalarci come la soluzione ai grandi mali dell’umanità. Noi vediamo che la gente soffre sempre più la solitudine, folle di solitudini sembra partorire questa modernità. C’è il grande messaggio e la grande prossimità e la grande amicizia che ci viene da Gesù Cristo, dalla Persona di Gesù Cristo, dalla Parola di Gesù Cristo che noi riteniamo essere la soluzione a tutti i mali del nostro tempo. Per cui, pensiamo di lanciare ancor più iniziative mirate agli ospedali, ai carcerati, iniziative legate a chi vive non soltanto la solitudine ma in modo particolare la sofferenza umana. Allora, fraternità significa per noi aprire le porte del Cenacolo, aprire le realtà dei nostri gurppi per far sentire questa bellezza di essere cristiani.

 
D. – L’incontro si è svolto sul tema: “Il Vangelo si è diffuso con potenza e con Spirito Santo e con profonda convinzione”. Spesso noi cristiani manchiamo di convinzione, perché non abbiamo fatto esperienza dello Spirito?

 
R. – Ritengo di sì: la difficoltà è passare dall’implicito all’esplicito, perché sappiamo che è presente lo Spirito Santo, ma non sempre riusciamo a vedere come sia operante. Certamente, nessun piano e nessuna programmazione, nessuno schema catechetico potranno mai sostituire il valore determinante, dinamico dello Spirito Santo. La preghiera lo rende presente. Una fede umile, arresa, abbandonata lo rende anche operante. La comunità cristiana, che a Lui si consegna e che attraverso questo stile di vita spirituale ne mantiene alta, ferma e convinta l’attualità, la presenza, può poi godere di tutti quegli effetti che sono i segni, i miracoli, i carismi che lo Spirito continua ad elargire. Credo che stiamo vivendo un secolo, quello che è iniziato, straordinariamente bisognoso dello Spirito Santo. Non c’è dubbio che la crisi morale, economica, spirituale di questo nostro tempo trova le più compiute ed efficaci risposte in un ritorno allo Spirito Santo. Direi: meno organizzazione e più Spirito Santo, meno certezza umana e più spazio alle profezie e alle novità che vengono dallo Spirito Santo.







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