2008-06-02 15:08:56

Vertice FAO a Roma per affrontare la crisi alimentare mondiale


La Banca Mondiale ha già annunciato uno stanziamento di oltre un miliardo di dollari; USAID, l’Agenzia del governo americano, ha previsto 5 miliardi di dollari in due anni. Sono questi i primi impegni adottati in occasione del Vertice della FAO per contrastare l’emergenza alimentare, che ha ridotto alla fame milioni di persone in tutto il mondo. Da domani al 5 giugno centinaia di leader politici ed esperti internazionali discuteranno a Roma sulle possibili soluzioni al rilancio agricolo dei Paesi in via di sviluppo. Tra i temi al centro del dibattito, anche quello sulla produzione dei biocarburanti, messi sotto accusa come una delle cause della scarsa produzione alimentare. Tuttavia, ammonisce l’OCSE, l’Organizzazione per lo sviluppo e la cooperazione economica, non ci saranno soluzioni a breve termine e l’andamento dei prezzi per il cibo tenderà verso l’alto almeno per i prossimi 10 anni. Marco De Ponte, segretario generale della ONG Action Aid, ci parla delle speranze legate al vertice della FAO. L’intervista è di Stefano Leszczynski:RealAudioMP3


R. – Oggi il fatto che i leader di tutto il mondo si riuniscano a Roma, anche se per difendere ciascuno le proprie posizioni, rappresenta comunque una svolta positiva poichè ci si è accorti che il problema della fame non è un problema di decenni o secoli fa, ma che le 850 milioni di persone di cui la FAO continua a parlare – ormai da anni – e che non riusciamo a far diminuire sono un problema reale. Un problema che tra l’altro si è purtroppo aggravato decisamente con la crescita dei prezzi di alcuni cibi di uso comune in molti Paesi poveri. Si stima che ad oggi - negli ultimi 12 mesi - probabilmente altre 100 milioni di persone siano scivolate al di sotto una soglia di reddito tale da non potersi permettere un nutrimento adeguato.

 
D. – La società civile e le Organizzazioni non governative parlano spesso di speculazioni per indicare le cause all’origine di questa crisi. E’ così?

 
R. – Le cause sono molteplici ed ovviamente si cerca anche di rendere le cose semplici, ma sono comunque molteplici. Quella della speculazione rappresenta sicuramente un elemento nuovo, perchè molti dei grandi investitori - oltre ad investire in materie prime come l’oro o comprando petrolio - hanno imparato a comprare anche granaglie e riso in grande quantità e quindi di fatto controllandone il prezzo.

 
D. – Secondo le Organizzazioni non governative, che si sono riunite tra l’altro in un Forum prima del Vertice, qual è la strada da seguire per migliorare la situazione?

 
R. – Le strade sono complesse e sicuramente partirei da questo dato. Nel corso negli ultimi 10-15-20 anni per affrontare la persistente crisi di accesso al cibo di molti Paesi, si è investito moltissimo nell’aiuto di emergenza e si è invece investito pochissimo nello sviluppo agricolo. Bisogna ora invertire l’ordine dei fattori e quindi aumentare anzitutto gli investimenti e l’aiuto pubblico e lo sviluppo, ma tra queste due cose non vale più l’idea di guardare la punta dei propri piedi per risolvere il problema nell’immediato, ma è necessario invece guardare avanti ed investire nello sviluppo agricolo.

 
D. – A tenere banco è anche la questione degli OGM. In molti vedono una soluzione alla crisi alimentare in questi nuovi prodotti...

 
R. – Non bisogna avere nessun atteggiamento insensato. E’ chiaro che le tecnologie in agricoltura hanno sempre fatto la loro parte e quindi non c’è da avere paura. Ma credere che gli OGM possano esser la soluzione di un problema come quello odierno è assolutamente irrealistico. Abbiamo capito benissimo, da quanto ci siamo detti, che non si tratta di un problema di quantità in assoluto, ma di un problema di distribuzione e di accesso alle risorse.

 
D. – Quali sono gli auspici per questo Vertice della FAO?

 
R. – Diciamo che in parte siamo già riusciti a far capire che questo problema è un problema di tutti i Paesi, ricchi e poveri; di tutti i Paesi industrializzati e dei Paesi meno industrializzati. Va ora ristabilita una grande partnership per affrontare il problema della fame. Dobbiamo ricordarci che questo Vertice è stato convocato per il problema dei biocarburanti. La regolazione dei sussidi e di produzione di granaglie per produrre biocarburanti è la cosa sulla quale ci aspettiamo un grosso passo avanti ed anche di alcune rinunce – in particolare – da parte di Europa e Stati Uniti.







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