No alla pubblicità del tabacco, slogan della Giornata senza fumo 2008 dedicata ai
giovani
Stop alla pubblicità del tabacco in tutto il mondo. Lo chiede l'OMS, l’Organizzazione
Mondiale della Sanità, per proteggere i giovani, ai quali è dedicata la giornata senza
fumo 2008. Per poter sopravvivere, spiega l’OMS, le aziende produttrici di tabacco
devono puntare a consumatori in età giovanissima per poter rimpiazzare chi smette
di fumare, o chi muore. Secondo le stime, il tabacco, ad oggi, uccide circa la metà
dei consumatori, con 5,4 milioni di morti ogni anno. Un numero che potrebbe salire
ad otto milioni nel 2030. Servizio di Francesca Sabatinelli.
Bandire
la parola tabacco dalle pubblicità, dalle sponsorizzazioni, dalle promozioni, per
l’OMS è il sistema che potrebbe proteggere i giovani, protagonisti della giornata
antifumo di quest’anno. Le compagnie di tutto il mondo, denuncia l’Organizzazione
Mondiale della Sanità, investono miliardi per attrarre i giovani verso i loro prodotti,
ed è dimostrato che i ragazzi subiscono fortemente il condizionamento della pubblicità.
Lo conferma Paola Scalari, psicologa e psicoterapeuta, autrice
di numerose pubblicazioni sull’età evolutiva.
“Lo sfondo culturale può
aiutare i ragazzi a non essere sollecitati all’utilizzo del fumo. Quindi la pubblicità,
essendo il veicolo per sollecitare l’acquisto, il consumo, se è meno presente, meno
solletica il desiderio, l’emulazione, che non è solo per la sigaretta. Le sigarette
vengono associate nella pubblicità al benessere, al relax, alle donne, alle macchine
e chiaramente creano un forte desiderio nei nostri giovani”.
Esperti
di salute pubblica dell’ONU testimoniano che laddove la pubblicità è bandita, il consumo
di tabacco si riduce del 16%, le loro preoccupazioni si rivolgono soprattutto ai giovani
dei Paesi in via di sviluppo, dove si concentra oltre l’80% dell’1,8 miliardi di giovani
del mondo, è proprio lì che le aziende del tabacco si muovono in maniera più aggressiva.
E’ però anche vero che accanto alla pubblicità, ci sono altri stimoli che spingono
un ragazzo ad affrontare la prima sigaretta.
“Sicuramente la famiglia
con i suoi modelli, le sue testimonianze - mamma e papà ne fanno un grande uso – sollecita
i giovani a non sentire che questa cosa è nei valori, nei principi, nelle modalità
di vita della propria famiglia, bandita in quanto nociva. Insomma, se mamma la usa,
tanto nociva non deve essere e a quel punto nessun divieto funziona, perché l’imitazione
e la testimonianza è più importante”.
Quale alternativa offrire quindi
ai ragazzi per salvarli dalla trappola del fumo?
“I giovani di oggi
sono molto sensibili alla salute, alla bellezza personale e quindi il primo messaggio
è che si è più sani se non si fuma. Dopo, credo che uno dei grandi messaggi che oggi
possiamo dare ai nostri giovani è quello che tutti insieme dobbiamo salvare il mondo.
Il senso ecologico credo sia il nuovo principio, il nuovo valore, la nuova avventura
che i nostri ragazzi sanno cavalcare. Sollecitiamoli ad un mondo salubre e vedremo
che i nostri giovani non avranno nemmeno voglia di avvicinarsi al fumo, perché loro
per primi si sentiranno appartenenti a quella parte del mondo che non vuole nuocere
alla vita collettiva, ma invece vuole promuovere nuovi valori”.