Mons. Sako: se la Chiesa caldea sparisse sarebbe una grande perdita anche per i musulmani
“Se oggi gli americani dovessero lasciare il Paese ci sarebbe il rischio della guerra
civile e anche di una divisione dell'Iraq per l'influenza dei Paesi dell'area come
Iran, Paesi del golfo, Siria a Turchia”. Il monito è stato lanciato a Milano da mons.
Sako, rappresentante della Chiesa caldea in Iraq e arcivescovo di Kirkuk, in occasione
del ritiro del premio “Defensor fidei”, assegnatogli dal bimestrale cattolico “Il
Timone” proprio per il suo impegno a favore del dialogo. ''La Chiesa Caldea - ha spiegato
Sako in un incontro nel capoluogo lombardo di cui riferisce l’ANSA - è la Chiesa delle
origini anche per l'Occidente. Oggi siamo in pochi ma se dovessimo scomparire sarebbe
una grande perdita per l'Occidente ma anche per il mondo musulmano''. In Iraq moltissimi
cristiani sono stati costretti a lasciare il Paese, però l'arcivescovo di Kirkuk resta
ottimista: “Prima c'era una dittatura assoluta. Con la caduta del regime che controllava
ogni cosa è tornata la libertà, ora bisogna educare tutti a rispettare gli altri.
Per questo vogliamo il dialogo con i musulmani''. Mons. Sako dice anche di guardare
con fiducia alla possibilità di un incontro tra il presidente dell'Iran e il Santo
Padre: “Se ci sarà un dialogo sincero potrà arrivare un aiuto per l'Iraq e per l'intero
Medio Oriente''. Tuttavia Il dialogo tra le diverse fedi, soprattutto a causa di gruppi
estremisti, non sembra facile: ''La situazione nel Paese è ancora drammatica, sicuramente
non si può parlare di sicurezza. Ci sono alcune zone, però, che lo sono. Il problema
è che l'esercito iracheno non è in grado di controllare tutto, per cui si sono infiltrati
gruppi estremisti, ma non tutti i musulmani sono così. La maggior parte delle persone
è contro il terrorismo''. Nonostante queste difficoltà l'arcivescovo di Kirkuk è convinto
che la Chiesa abbia ancora un ruolo importante: ''La nostra forza non è nei numeri
ma nella nostra cultura e nella capacità di apertura agli altri. Importante è che
ci sia unità ed è per questo che sarebbe necessaria una pastorale precisa che ancora
manca''. (M.G.)