2008-05-31 15:04:18

Elezioni anticipate in Macedonia


La Macedonia domani alle urne per le elezioni parlamentari anticipate. Ma quello che si reca al voto è un Paese deluso sia nelle aspettative interne che internazionali. Separatasi dalla Jugoslavia nel 1991, oggi la Macedonia aspira ad entrare non senza difficoltà nella NATO e nell’Unione Europea. Ma quale è il clima preelettorale? Giancarlo La Vella lo ha chiesto alla giornalista macedone Emilia Waters:RealAudioMP3
 
R. - La Macedonia si presenta molto stanca a questo voto. La scena politica è occupata principalmente da due partiti: il primo, più a sinistra, è di matrice socialdemocratica. Il secondo, più a destra, di matrice popolare. Queste elezioni anticipate si svolgono a due anni dalle precedenti e la maggior parte della popolazione non ha effettivamente capito la necessità di anticiparle. In più, la delusione della Macedonia sta nel fatto che le riforme economiche stentano a decollare, che questa primavera l’inflazione, per la prima volta in 15 anni, è arrivata a circa il 10 per cento. Il terzo fattore della stanchezza politica direi stia nel fatto che il Paese si sente insoddisfatto dal comportamento dell’Unione Europea riguardo al processo di avvicinamento.

 
D. - Proprio su questo aspetto, è in fase di svolgimento la procedura di adesione della Macedonia alla NATO e all’Unione Europea. Si stanno rispettando i parametri?

 
R. - I macedoni si sentono europei, sia per l’appartenenza geografica che culturale, e il binomio NATO-Unione Europea è da anni nell’agenda di tutti i partiti. Però, le lungaggini burocratiche, con sempre più richieste da soddisfare, l’effettivo disinteresse dell’Unione a lasciar entrare nuovi Paesi, fa sì che i macedoni si sentano traditi dall’Europa. In questo momento, si stanno rivolgendo sempre più spesso verso gli Stati Uniti. In più, le incomprensioni con la Grecia riguardo al nome e all’identità macedone in tutte le istanze comunitarie, hanno fatto capire ai macedoni, anche se le richieste di Atene sono al limite delle convenzioni internazionali, che si tende sempre più a soddisfare le richieste di chi è già membro nonostante le sue istanze siano discutibili.

 
D. - Per queste elezioni, quali sono le previsioni di vittoria?

 
R. - Le previsioni dei sondaggisti parlano di un netto vantaggio del partito che ha governato negli ultimi due anni - il Partito popolare, praticamente - che potrebbe arrivare quasi al 40 per cento dei consensi, in questo momento. Ma, ovviamente, queste sono solo previsioni. Comunque, chi vincerà dovrà formare una coalizione di governo con almeno uno dei partiti più piccoli.







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