Mons. Amato spiega il Decreto della Congregazione per la Dottrina della Fede sulla
tutela del sacramento dell'Ordine sacro
La Congregazione per la Dottrina della Fede ha reso noto, attraverso l’Osservatore
Romano, un Decreto generale “per tutelare la natura e la validità del sacramento dell'Ordine
sacro”. Il Decreto afferma che, “fermo restando il disposto del can. 1378 del Codice
di Diritto Canonico, sia colui che avrà attentato il conferimento dell'Ordine sacro
ad una donna, sia la donna che avrà attentato di ricevere il sacro Ordine, incorre
nella scomunica latae sententiae”, cioè automatica, riservata alla Sede Apostolica.
“Se colui che avrà attentato il conferimento dell'Ordine sacro ad una donna o se la
donna che avrà attentato di ricevere l'Ordine sacro, è un fedele soggetto al Codice
dei Canoni delle Chiese Orientali, fermo restando il disposto del can. 1443 del medesimo
Codice” – aggiunge il Decreto - “sia punito con la scomunica maggiore, la cui remissione
resta riservata alla Sede Apostolica (cfr can. 1423, Codice dei Canoni delle Chiese
Orientali)”. Il Decreto, firmato del cardinale William Levada e dall’arcivescovo
Angelo Amato, rispettivamente prefetto e segretario della Congregazione per la
Dottrina della Fede, è entrato in vigore ieri con la sua pubblicazione sull’Osservatore
Romano. Giovanni Peduto ha chiesto a mons. Amato il perchè di questo Decreto: R.
- Perché ci sono stati singoli episodi di cosiddette ordinazioni di donne in alcune
regioni del mondo. Inoltre è uno strumento di aiuto ai Vescovi per assicurare una
risposta uniforme in tutta la Chiesa.
D. - Queste
cosiddette ordinazioni sono valide?
R. - Sono invalide
e cioè nulle. Non sono "ordinazioni". Infatti la disciplina canonica della Chiesa
dice che "riceve validamente la sacra ordinazione esclusivamente il battezzato di
sesso maschile" (can. 1024).
D. - Quali sono le ragioni
per cui la Chiesa afferma che solo gli uomini possono ricevere gli ordini sacri?
R.
- La ragione fondamentale è unica. La Chiesa non SI sente autorizzata a cambiare la
volontà del suo Fondatore Gesù Cristo.
D. - La Chiesa
Cattolica va controcorrente rispetto ad altre confessioni cristiane...
R.
- Non è questo il solo caso. Comunque, la Chiesa, in questo caso, è in buona compagnia
dal momento che anche le antiche Chiese orientali e le Chiese Ol'dotosse mantengono
la stessa disciplina della Chiesa cattolica. Alcune comunità ecclesiali della Riforma
hanno rotto una tradizione bimillenaria della Chiesa.
D.
- Cosa significa scomunica latae sententiae?
R. -
Anzitutto la scomunica latae sententiae significa che la scomunica è automatica, ipso
facto. In secondo luogo, la scomunica m concreto vieta allo scomunicato (can.1331
): 1) di prendere parte in alcun modo come ministro alla celebrazione del Sacrificio
dell'Eucaristia o di qualunque altra cerimonia di culto pubblico; 2) di celebrare
sacramenti o sacramentali e di ricevere i sacramenti; 3) di esercitare funzioni in
uffici o ministeri o incarichi ecclesiastici qualsiasi, o di porre atti di governo.
D.
- Come si toglie questa scomunica?
R. - Si tratta
di una scomunica riservata alla Santa Sede. La si toglie qUflndo le persone interessate
mostrano sincero pentimento e si impegnano a seguire la retta dottrina e disciplina
della Chiesa. La scomunica è una pena medicinale, che invita al ravvedimento, alla
conversione e alla riparazione dello scandalo.
D.
- Si tratta di un Decreto Generale, che in concreto significa...
R.
- Significa che si tratta di leggi che confermano i principi generali della disciplina
e del diritto della Chiesa (cf. can. 30).