2008-05-30 15:03:18

Incontro EuropAfrica a Roma sulla crisi alimentare mondiale


Per i prossimi dieci anni, i prezzi delle derrate alimentari rimarranno alti e potrebbero portare alla fame milioni di persone nel sud del mondo. E’ la previsione contenuta nel rapporto OCSE-FAO, presentato a Parigi in vista del vertice dell’Agenzia dell'ONU per l’alimentazione in programma la prossima settimana. Della crisi alimentare mondiale e dell’aumento dei prezzi dei prodotti agricoli si è parlato ieri anche a Roma, all’incontro EuropAfrica, promosso dalle organizzazioni Terra Nuova e Crocevia con la Coldiretti. C’era per noi Giada Aquilino:RealAudioMP3


Sono i piccoli produttori e i contadini dei Paesi africani a vivere sulla propria pelle disagi e contraddizioni della crisi alimentare in atto. All’incontro EuropAfrica si è parlato di politiche sbagliate, liberalizzazione dei mercati, speculazioni internazionali che hanno portato ad un circolo vizioso capace di impedire all’Africa di nutrire se stessa. Sulle ragioni dell’attuale emergenza alimentare, ascoltiamo Nora McKeon, coordinatrice della campagna EuropAfrica:

 
R. - C’è certamente l’introduzione dei biocarburanti che rubano terra all’alimentazione. Poi c’è anche la speculazione finanziaria delle multinazionali dell’agri-business, per il controllo di gran parte della catena agroalimentare. Tuttavia, il problema di fondo è che da 20 anni sono state attuate politiche sbagliate improntate sul neoliberalismo, che hanno obbligato i Paesi africani ad aprire i loro mercati ad una concorrenza sleale con l’agricoltura degli altri Stati e ad azzerare i sostegni, mettendo in grossa difficoltà i piccoli produttori rurali nei Paesi del sud.

 
D. – Come è possibile uscire da questa impasse?

 
R. – Si deve rafforzare la produttività dell’agricoltura familiare e proteggere i mercati africani.

 
Ma quali sono i Paesi più colpiti dalla crisi? Risponde Ndiogou Fall, presidente della Rete delle organizzazioni contadine dell’Africa occidentale:

R. - Les pays les plus touchés sont ceux de l'Afrique de l'Ouest situés dans la zone ...
In particolare, i Paesi più colpiti dalla crisi alimentare sono quelli dell’Africa occidentale, soprattutto dell’area del Sahel, il Senegal, il Mali, il Niger, la Costa d’Avorio. La cosa più importante da fare è quella di aumentare il reddito degli agricoltori. Per le persone che si trovano in città e che hanno problemi economici, inoltre, è necessario garantire anche la possibilità di sopravvivere e di poter acquistare i prodotti agricoli. Per questo motivo serve una politica sociale forte da parte dei governi.

 
D. – Più volte il pensiero del Papa è andato alle popolazioni colpite dalla crisi alimentare. Anche il segretario generale dell’ONU si è occupato dell’emergenza. Come vengono accolti questi appelli dalle popolazioni che soffrono?

 
R. – C'est un appel qui est reçu de façon très favorable. ...
Sicuramente questi appelli vengono accolti molto bene, perché in qualche modo viene sottolineato il fattore umano che fa parte di questa crisi. Avere delle persone che ancora oggi muoiono di fame nel mondo non è più accettabile.

 
Sulle richieste dei contadini e dei piccoli produttori africani ai partecipanti al vertice FAO in programma la prossima settimana a Roma, sentiamo Sergio Marini, presidente della Coldiretti:
 
"Ritengo che i piccoli produttori dei Paesi in via di sviluppo debbano pretendere una politica agricola così come c’è in Europa. Noi abbiamo risolto il problema della poca produttività delle nostre imprese, di un’agricoltura che non era sufficiente a garantire l’alimentazione a tutti gli europei mettendo in piedi, nel dopoguerra, una grande politica agricola comunitaria. Probabilmente bisogna fare altrettanto nei Paesi in via di sviluppo".







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