2008-05-28 15:10:55

Continua a Dublino la Conferenza internazionale per la messa al bando delle bombe a grappolo


Attivisti per i diritti umani e vittime delle bombe a grappolo hanno rinnovato la richiesta ai governi del mondo - e in particolare agli Stati Uniti - perché mettano al bando l’uso di questi ordigni. L’appello – riferisce l’agenzia Misna - giunge a quattro giorni dalla stesura definitiva, a Dublino, di un Trattato per la restrizione della produzione, vendita e utilizzo delle bombe a grappolo. Al documento stanno lavorando i rappresentanti di 110 Stati. Tra questi, non ci sono delegazioni di Paesi produttori e utilizzatori delle bombe a grappolo, come Stati Uniti, Cina, Israele, Russia, India e Pakistan. Il testo, tra le varie misure, prevede anche il riconoscimento di indennità alle vittime delle ‘cluster bombs’ e alle loro famiglie. Intanto, alla conferenza di Dublino si continuano a registrare forti resistenze. Particolarmente osteggiata è la proposta di divieto per gli Stati firmatari di partecipare ad operazioni militari congiunte con Paesi che usano le bombe a grappolo. “Comprendiamo – ha detto Stan Brabant, rappresentante di ‘Handicap International’ - che numerosi Paesi abbiano ricevuto richieste dal Dipartimento di Stato americano per non inserire questa proposta nel trattato finale”. “Preghiamo questi governi – ha concluso Stan Brabant – di resistere con forza ai tentativi di sabotare la strada per la messa al bando di questi micidiali ordigni”. (A.L.)







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