La Chiesa ricorda San Filippo Neri, Patrono della gioia
La Chiesa celebra oggi la memoria liturgica di San Filippo Neri. Fiorentino di nascita
e romano di adozione e conosciuto come il Patrono della gioia, San Filippo Neri è
vissuto nel 1500, nel complesso periodo della Riforma protestante e del Concilio di
Trento, fondando la Congregazione dei Fratelli dell’Oratorio. Il servizio di Sergio
Centofanti. “State
buoni se potete!”: è la più nota delle esortazioni di “Pippo buono”, come lo chiamavano
i suoi ragazzi, piuttosto vivaci, raccolti nelle borgate di Roma. Ragazzi poveri,
abbandonati a se stessi: San Filippo Neri li cerca uno per uno, li fa giocare, cantare,
e li educa alla preghiera , all’ascolto della Parola di Dio e alle opere di carità:
nasceva così l’Oratorio. Obiettivo principale: annunciare il Vangelo ai più piccoli
in modo simpatico e piacevole puntando lo sguardo sul bene, con proposte coinvolgenti.
“Figlioli – diceva – state allegramente: non voglio né scrupoli, né malinconie: mi
basta che non facciate peccati”. Parla al cuore dei giovani, sta dalla loro parte
ma non è un santo “buonista”: “Nel confessarvi – diceva ai ragazzi – dite prima i
peccati più gravi, perché il demonio non vi tenti di occultarli alla fine”. Trascorre
lunghe ore nel confessionale: spesso dall’alba fino a mezzogiorno. La forza la trae
dalla preghiera: la notte di Pentecoste del 1544 ha un’esperienza mistica che gli
causa una dilatazione del cuore e delle costole. Non gli mancano le tribolazioni.
Viene denunciato al tribunale dell’Inquisizione come turbatore della quiete pubblica:
ma Papa Paolo IV lo difende da ogni accusa. Santo del buon umore, sì, ma anche austero,
amava l’ascesi e un impegno forte nel seguire il Vangelo di Gesù come diceva ai ragazzi:
“Non è tempo di dormire, perché il Paradiso non è fatto per i poltroni”. E li spingeva
a rendere concreta la carità aiutando soprattutto i poveri e i malati. Papa Clemente
VIII voleva farlo cardinale: ma lui oppone un mite rifiuto e guardando il cielo dice:
“Paradiso, paradiso!”. Giovanni Paolo II invitava i giovani a imitare San Filippo
Neri: “Sforzatevi, come lui, di servire Dio nella gioia e di amare il prossimo con
semplicità evangelica.”