2008-05-25 13:48:43

Oggi in Italia e in diversi Paesi si celebra la solennità del Corpus Domini. Ai nostri microfoni, il rettore della basilica romana di Santa Anastasia, dove da anni si svolge l'adorazione eucaristica perpetua


In Italia e in diversi Paesi si celebra oggi la solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo. Giovedì scorso durante la Santa Messa per il Corpus Domini, il Papa ha sottolineato che nell’Eucaristia c’è “la forza della rivoluzione cristiana” che dona la vera libertà all'uomo contro le idolatrie di tutti i tempi. E questa forza rivoluzionaria alberga anche nella preghiera davanti al Santissimo Sacramento. A Roma, in particolare, l’adorazione eucaristica perpetua è stata fortemente rilanciata nella basilica di Santa Anastasia. Sull’importanza della devozione eucaristica, ascoltiamo al microfono di Fabio Colagrande il rettore di questa basilica, don Alberto Pacini: RealAudioMP3

R. – Ritrovarsi intorno al segno dell’Eucaristia, che è segno della comunione, pane spezzato, calice condiviso, è certamente fondamentale per chi nell’Eucaristia deve vivere. La Chiesa vive dell’Eucaristia, ci disse nella magistrale enciclica il Papa Giovanni Paolo II, e anche Benedetto XVI insiste moltissimo proprio su questa importanza del grande segno dell’Eucaristia e della fede professata chiaramente, apertamente, nella reale presenza dell’Eucaristia. Processione eucaristica, adorazione eucaristica, cioè il prolungamento della celebrazione eucaristica, sono il segno di una fede del popolo di Dio nella reale presenza di Cristo nei segni sacramentali. Per il nostro tempo che è abbastanza incredulo, secolarizzato, è importante ribadire questo segno di presenza viva: il pane e il vino si trasformano realmente nel corpo, sangue, anima, divinità, del Signore e noi non seguiamo un’immagine, un simbolo, ma il Signore della vita. A Lui tributiamo il sommo onore, la somma gloria, la somma adorazione che a Lui solo compete.

 
D . – Da queste sue parole, don Alberto, capisco che in lei c’è anche una preoccupazione pastorale, cioè che in molti credenti, in molti fedeli questa consapevolezza non sia così precisa, così netta…

 
R. – Purtroppo sì, anche a causa del dubbio di tanti nostri fratelli delle Chiese riformate sulla realtà della presenza eucaristica, dell’influsso di tanto secolarismo che come un aratro è passato a scalzare le fondamenta della Chiesa cattolica. Il Papa nella Sacramentum Caritatis ci dice che è importante riportare il popolo di Dio a una catechesi in cui si spiega ai fedeli l’importanza di questo atto di culto che permette di vivere più profondamente e con maggiore frutto la stessa celebrazione eucaristica e, nei limiti del possibile, nei centri più popolosi, riservare delle chiese o oratori all’adorazione perpetua. Adorazione, processione eucaristica, per dare maggiore risalto e partecipazione alla celebrazione dell’Eucaristia, perchè sono gesti, segni conseguenti, concatenati l’uno all’altro, che arricchiscono la fede del popolo di Dio. Portano il popolo di Dio a vivere più consapevolmente la celebrazione del mistero, il mistero più grande, quello attraverso il quale noi siamo stati salvati, redenti da Cristo Signore.







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