Maggio mariano e cinese: l'editoriale di padre Lombardi
Il Papa ha voluto punteggiare personalmente con alcuni atti di devozione il mese di
maggio tradizionalmente mariano. Dal Rosario guidato a Santa Maria Maggiore nel primo
sabato, alle visite ai famosi Santuari mariani di Savona e Genova, alla prevista cerimonia
conclusiva in Piazza San Pietro. Non si tratta di devozione sentimentale o peggio
mitologica. Si tratta di ritrovare nella Madre di Gesù la via maestra per rimettere
l’incarnazione di Dio al centro della nostra vita e – come aggiungeva Papa Benedetto
– del nostro tempo e delle nostre città. Attingendo dalla contemplazione della vita
di Cristo, si può “irrigare” la società, a partire dalle relazioni quotidiane, e purificarla
da tante forze negative aprendola alla novità di Dio.
Ma quest’anno, per il
giorno 24, memoria di Maria “aiuto dei cristiani”, tanto venerata in molti luoghi,
e in particolare nel santuario di Sheshan presso Shanghai, il più famoso della Cina,
il Papa ci ha anche indicato un’intenzione di preghiera speciale: appunto per la Chiesa
in Cina. Nella preghiera mariana l’orizzonte diventa universale: Cristo morente ci
ha affidati tutti alla cura della Madre. I cattolici cinesi aspirano con perseveranza
a poter esprimere in piena libertà la loro fede, il popolo cinese soffre in questo
tempo la terribile tragedia del terremoto. Guardiamo verso il Paese più popoloso del
mondo con fraternità e solidarietà, con il vero desiderio del suo bene umano e spirituale.
E’ giusto sperare in un rapporto sereno fra la Santa Sede e la Cina, perché la Chiesa
può essere veramente cinese e veramente cattolica allo stesso tempo. I segni positivi
non mancano. Chiediamo che la Madre della Cina, dell’Asia, della Chiesa accompagni
e favorisca il cammino.