Myanmar: la Giunta apre a tutti gli aiuti internazionali
Il capo della giunta militare del Myanmar ha dato ieri il suo assenso all'ingresso
nel Paese di tutti i team di soccorritori per le popolazioni colpite dal ciclone Nargis,
che ha provocato 134mila morti ed oltre 2 milioni e mezzo di senzatetto. Ad annunciarlo
il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon, dopo aver incontrato il generale
Than Shwe, numero uno della giunta. Questa decisione può essere considerata una svolta
nella gestione dei soccorsi? Salvatore Sabatino lo ha chiesto a Gian Antioco
Chiavari, cavaliere del Sovrano Ordine Militare di Malta:
R. –
Il generale Than Shwe aveva mantenuto finora isolato dal mondo esterno, e completamente,
il Myanmar. La decisione, quindi, di acconsentire di far entrare tutti i soccorritori
di qualsiasi Paese rappresenta una svolta molto, molto importante.
D.
– Il corpo di soccorso dell’Ordine di Malta lavora in Myanmar dal 2001. Qual è la
situazione attualmente: avete notizie di questi ultimi giorni?
R.
– Finora abbiamo trattato i primi pazienti affetti dal colera, perchè purtroppo -
e come immaginavamo - si è sviluppato: abbiamo tre cliniche mobili con 53 medici ed
infermieri che riescono a coprire i luoghi più difficili da raggiungere. Fino ad ora
siamo riusciti a soccorrere 50 mila persone. Teniamo conto che mezzo milione di persone
sono state effettivamente raggiunte dai soccorsi, nonostante non ci fosse stata ancora
questa autorizzazione ad entrare. ora dovrebbero cambiare molto le cose, anche se
non bisogna dimenticare che sono due milioni e mezzo le persone colpite, di cui un
milione e 400 mila quelle colpite molto pesantemente.
D.
– Quali sono le principali necessità della popolazione in questo momento? Di cosa
hanno bisogno?
R. – Dopo il soccorso medico, che
è certamente il più urgente, in assoluto la cosa piùimportante è quella di
rendere l’acqua potabile, perchè l’acqua che stanno bevendo ora, purtroppo, non lo
è. Quindi fondamentali risultano essere i grandi serbatoi che stiamo costruendo,
ed ora, con questa apertura, contiamo che sarà ancora più facile realizzarli anche
da parte di altre organizzazioni. C’è anche da dire che piovendo molto spesso raccogliamo
acqua ma abbiamo anche tante difficoltà perchè le strade con cui si raggiunge la zona
del delta non sono ancora del tutto agibili. Inoltre, consideri che i bambini sotto
i cinque anni sono mal nutriti per un terzo. Tuttavia, negli ultimi giorni moltissimi
viveri hanno raggiunto i sopravvissuti ed ora stiamo facendo partire un aereo cargo
– uno ne è già partito – con un kit per raggiungere 2.700 famiglie con vettovaglie,
accessori igienici e soprattutto le pastiglie per purificare l’acqua. E’ molto importante
sottolineare la straordinaria cooperazione e la collaborazione enorme che c’è tra
le organizzazioni umanitarie. Le faccio un esempio: questo ultimo aereo è finanziato
per noi dal ministero degli Esteri tedesco e sarà la Caritas ad aiutarci a distribuire
in loco questi soccorsi.