Le Chiese dell’Asia inviano aiuti alle popolazioni sconvolte dal terremoto in Cina
Le Chiese dell’Asia continuano ad inviare aiuti alle popolazioni colpite dal terremoto
in Cina. Fino ad ora, la diocesi cinese più generosa è quella di Guizhou. La diocesi,
una delle più povere di tutta la Cina, si trova in una delle zone meno sviluppate
del Paese. La zona – rende noto l’agenzia AsiaNews - è stata devastata dalle nevicate
dello scorso inverno ed i suoi abitanti hanno perso case e posti di lavoro. Tuttavia,
sono riusciti in brevissimo tempo a raccogliere circa 10 mila euro da donare ai terremotati.
I volontari di Jinde Charities (ente caritativo cattolico cinese), soprattutto le
religiose, continuano il loro lavoro di soccorso rendendo una testimonianza viva di
fede. Mons. Li Lian Gui, Vescovo di Xian Xian e Vicepresidente di Jinde Charities
- riferisce l'Agenzia Fides - da giorni si trova nelle zone terremotate insieme al
signor Wolfgang Gerstner e alla signora Christina Grawe, della Caritas Tedesca. Hanno
potuto coordinarsi con il Centro di Soccorso per far arrivare 4.050 tende, di cui
i terremotati avevano urgente bisogno. La diocesi di Xing Tai ha potuto raccogliere
oltre 40.000 euro oltre a celebrare la Messa in suffragio dele vittime e a pregare
per i sopravvissuti. Le diocesi di Chong Qiong, Shang Hai, Tai Yuan, Ji Nan e Yan
Zhou continuano a pregare per le vittime e per i soccorritori raccogliendo i fondi
per i terremotati. In Asia la Chiesa coreana ha lanciato inoltre una raccolta fondi
urgente per inviare nella regione del Sichuan. La Caritas coreana ha stanziato circa
27 mila euro da inviare come fondo d’emergenza e ha chiesto alle strutture Caritas
di 15 diocesi, di raccogliere beni di prima necessità da inviare ai sopravvissuti.
Nelle Filippine, poi, la Caritas di Manila ha raccolto circa 40 mila euro. L’arcivescovo
della capitale, cardinale Gaudencio B. Rosales, ha anche chiesto a tutte le parrocchie
di organizzare mercatini e raccolte fondi per il primo giugno. I proventi saranno
inviati alle province più colpite dal sisma. In Cina, intanto, inizia a preoccupare
la possibilità che si diffondano epidemie nelle migliaia di campi all’aperto che ospitano
gli sfollati. Al momento, le squadre del ministero della Sanità stanno sterilizzando
i campi che ospitano i rifugiati, ma la scarsità di acqua pulita rende difficile la
copertura sanitaria. (A.L.)