Migliaia di persone ai funerali del cardinale Gantin oggi in Benin: il ricordo del
cardinale Arinze
In un clima di grande commozione migliaia di persone hanno partecipato questa mattina
nello Stadio dell’Amicizia a Cotonou, in Benin, ai funerali solenni del cardinale
beninese Bernardin Gantin, decano emerito del Collegio Cardinalizio, spentosi a Parigi
il 13 maggio scorso all’età di 86 anni. Le esequie sono state presiedute dal Legato
del Papa, il cardinale Giovanni Battista Re, prefetto della Congregazione per i Vescovi.
Da Cotonou, il servizio di padre Joseph Ballong:
E’ stato
in un clima di raccoglimento e di fervore popolare che si sono svolti nello Stadio
dell’Amicizia di Cotonou i solenni funerali di Stato del cardinale Gantin. Alla celebrazione,
presieduta dal cardinale Giovanni Battista Re, Legato del Papa, hanno presenziato
il presidente della Repubblica del Benin, Yayi Boni, il suo governo
e una numerosissima folla di fedeli, venuti da tutte le diocesi del Paese, e anche
rappresentanti delle altre confessioni cristiane e delle altre religioni. Durante
la Messa è stato letto il testamento spirituale del cardinale Gantin: un testamento
pieno di gratitudine verso Dio e verso la Chiesa per quel che ha ricevuto ed una richiesta
insistente di preghiera per lui. Nella sua omelia, il cardinale Re ha sottolineato
alcune caratteristiche della personalità e dell’opera del cardinale Gantin che ha
definito un uomo di grande spiritualità, un uomo armonioso e coerente tra la parola
e l’azione; un grande uomo della Chiesa di cui è stato un servitore esemplare, e che
ha sempre cercato, durante la sua vita, di lavorare per la crescita della Chiesa di
Dio. Per i vescovi dei quali è stato prefetto - ha ancora sottolineato il cardinale
Re - è sempre stato un padre e un fratello, condividendo le loro preoccupazioni pastorali.
Per il cardinale Re, il cardinale Gantin è stato un grande africano e rimarrà nella
storia come qualcuno che ha fatto onore non solo al suo Paese, il Benin, ma a tutta
la Chiesa quando è diventato il primo vescovo africano ad essere il più stretto collaboratore
del Papa. Dopo aver ancora sottolineato la solidità di fede e l’amore per il Successore
di Pietro nella persona dei numerosi Papi che il cardinale Gantin ha servito, il Legato
del Papa ha esortato i fedeli a raccogliere la sua eredità e farla fruttificare. Dopo
la Messa, la salma dei cardinale Gantin – secondo il suo desiderio – è stata tumulata
nella cappella del Seminario Maggiore di Ouidah. Durante il suo omaggio alla memoria
del cardinale, il presidente della Repubblica ha detto che d’ora in poi l’aeroporto
internazionale di Cotonou si chiamerà “Aeroporto internazionale cardinale Bernardin
Gantin” e chiede alle altre città del Paese di attribuire ad una piazza o ad una via
il nome del defunto porporato.
Tra i concelebranti,
stamani a Cotonou, c’era anche il cardinale Francis Arinze, prefetto
della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti. Giovanni
Peduto gli ha chiesto un ricordo del cardinale Gantin:
R. – Quando
penso al cardinale Gantin penso anzitutto ad un uomo di Dio, ad un cardinale, ad un
vescovo, ad un sacerdote che in pace con il suo Dio, dedito alla missione di Cristo,
alla missione della Chiesa, sempre molto gentile nel trattare con le altre persone.
Una persona che quando incontrava gli altri dava l’impressione – e di questo si è
certi - di essere davanti ad una persona di vita interiore molto solida e profonda.
E’ stato un vescovo che fa onore non soltanto alla Repubblica del Benin, ma all’Africa
e alla Chiesa intera.
D. – Eminenza nel mio lavoro,
tutte le volte che ho avuto modo di intervistare il cardinale Gantin, mi sono sempre
trovato di fronte ad una persona mite, ad una persona di preghiera… Lei può confermare
queste mie impressioni?
R. – E’ anche la mia stessa
impressione e, quindi, non posso far altro che confermarla. La cortesia è sempre stata
una specifica caratteristica del cardinale Gantin. Ma attenzione: la cortesia non
è certo un segno di debolezza, è segno anzi di una persona che è in piedi, di una
persona che è in pace con il suo Dio, di una persona che rispetta le altre persone
e non ha, quindi, alcuna difficoltà a mettersi in contatto con loro, nella carità,
nel rispetto e nello scambio.