La Chiesa celebra la memoria di Santa Rita da Cascia. Premiate nella cittadina umbra
tre donne che ne hanno imitato le virtù
La Chiesa ricorda oggi Santa Rita da Cascia, religiosa agostiniana che ha saputo incarnare
i valori evangelici in ogni realtà della sua esistenza. Stamani, nella cittadina umbra
dove si conservano le sue spoglie, nella Basilica a lei dedicata, hanno concelebrato
il solenne pontificale il cardinale Claudio Hummes, prefetto della Congregazione per
il Clero, mons. Paolo Romeo, arcivescovo di Palermo, città gemellata quest'anno con
Cascia, e mons. Riccardo Fontana, arcivescovo di Norcia-Spoleto. Ieri sera la celebrazione
del transito della Santa, martedì invece è stato consegnato il riconoscimento internazionale
"Donne di pace e di speranza". Il servizio di Tiziana Campisi:
Donna
di pace, moglie esemplare, monaca obbediente: questo è stata Santa Rita, religiosa
agostiniana vissuta a Cascia, in Umbria, e chiamata dai fedeli la santa dei casi impossibili
per le sue efficaci intercessioni nelle situazioni più difficili. Ebbe dai genitori
- pacieri di Cristo nelle lotte politiche e familiari fra guelfi e ghibellini dell'Umbria
del XIV e XV secolo - un'educazione cattolica che portò frutto in una vita semplice,
ricca di preghiera e fertile alle virtù. Rita, la cui esistenza di sposa e di mamma
fu sconvolta dall'assassinio del marito, vittima dell'odio tra fazioni, riuscì ad
essere coerente con il Vangelo, perdonando pienamente, come Gesù, chi le aveva procurato
tanto dolore. E per i figli, tentati dalla vendetta, ebbe la forza di chiedere a Dio
piuttosto la loro morte che saperli macchiati di sangue e rovinati umanamente e spiritualmente.
Vedova e sola, pacificò gli animi e riconciliò le famiglie con la forza della preghiera
e dell'amore; quindi poté entrare nel monastero agostiniano di Santa Maria Maddalena
a Cascia, dove visse per quarant'anni, servendo Dio ed il prossimo con una generosità
gioiosa e attenta ai drammi del suo ambiente e della Chiesa del suo tempo. Per quindici
anni Rita ebbe sulla fronte la piaga di una delle spine di Cristo, completando così
nella sua carne i patimenti di Gesù. Morì a Cascia il 22 maggio del 1457. Per aver
imitato le sue virtù, hanno ricevuto quest'anno il riconoscimento internazionale "Donne
di pace e di speranza" Teresa Strangio, che ha perdonato gli assassini del figlio
Francesco Giorgi, ucciso in Germania nell'attentato del 15 agosto 2007, Carla Faconti,
che ha concretizzato gli ideali della carità verso i poveri in una istituzione di
solidarietà e di spiritualità e Marcellina Demofonti per la sua totale dedizione verso
le bambine dell'Alveare Santa Rita di Cascia.