Dedicata a Dante Alighieri la 63.ma Sagra Musicale Umbra
E’ dedicata a Dante Alighieri la 63.ma edizione della Sagra Musicale Umbra, Festival
di musica sacra e spiritualità presentato ieri a Roma e oggi a Perugia. Il cartellone,
dal 12 al 26 settembre, spazia dal gregoriano alla musica medievale, a due prime esecuzioni
assolute di Salvatore Sciarrino e Roger Marsch, accanto a conferenze ed eventi.
Una rarità, la proiezione di due film muti datati 1910 sulla Divina Commedia, proposti
grazie alla Filmoteca Vaticana. Arianna Voto ha intervistato il direttore artistico
del festival, il musicologo Alberto Batisti:
R. –
Credo che se ci sia un momento di riscoperta di Dante, un nuovo interesse ed una rinascita
soprattutto di lettura di Dante Alighieri, al di là di tutto l’uso spettacolare che
se ne sta facendo, è bene che venga approfondito anche sul piano della musica. E’
la tradizione spirituale, in senso lato naturalmente, che vuol dire musica sacra,
ma anche tutto quello che attiene poi anche alla spiritualità in generale, su cui
si fonda la Sagra Musicale Umbra da sempre e credo, quindi, che avesse anche diritto
di entrare in questa materia dantesca, perchè gli aspetti musicali collegati alla
figura di Dante, dal 1300 e fino ad arrivare ai nostri giorni, sono tanti e meritano
anche una impaginazione da Festival. D’altra parte un Festival deve essere tematico.
D. – Cos’è antico e cosa è nuovo di Dante?
R.
– Io credo che di antico ci sia ovviamente tutto il sapore e la profondità del suo
tempo e l’enorme bagaglio di cultura che Dante porta con sé, ma credo che di attuale
ci sia tutto: Dante è davvero un poeta che parla a tutte le epoche e probabilmente
in particolare alla nostra, proprio perché questa rappresentazione contrastata del
suo tempo e del sorgere in qualche modo di un “homo novus”, che sarà poi l’uomo del
Rinascimento di lì ad un secolo, io credo ci assomigli molto.
D.
– E questa è forse anche po’ la fortuna musicale di secoli anche molto lontani da
lui, come l’Ottocento…
R. – L’Ottocento romantico
e curiosamente non per via italiana, ma più per via tedesca, partendo da Hegel e da
quello che Hegel ha scritto nella sua “Estetica” a proposito di Dante Alighieri, credo
che sia fondato davvero sul mito di Dante, anche per la costruzione di alcuni miti
moderni, come per esempio il Mito di Faust. E non a caso Liszt scrive una sinfonia
a Faust ed una sinfonia a Dante. I due elementi sono strettamente collegati fra loro.