2008-05-22 15:42:57

Atmosfera positiva alla Conferenza di Dublino per la messa al bando delle "bombe a grappolo"


Prosegue il dibattito tra i partecipanti alla conferenza per l’interdizione delle "bombe a grappolo". “L’atmosfera è positiva” ha detto all'Agenzia Misna Simona Beltrami della ‘Cluster Munition Coalition’, aggiungendo che la discussione tra i delegati sembra essere produttiva: “la voce degli Stati favorevoli a un divieto totale sull’utilizzo di questi ordigni, si fa sentire molto di più rispetto alle richieste che tendono a sminuire la portata del trattato”. Tra le principali questioni aperte: la possibilità o meno per gli Stati che firmeranno il trattato, di partecipare a operazioni militari congiunte con Paesi che usano le "bombe a grappolo", la definizione di che cosa è una ‘cluster bomb’ e cosa non lo è e la proposta di distruggere tutte le riserve di munizioni o conservarne una parte per la necessità di addestrare le truppe. La conferenza in corso a Dublino sta cercando di scrivere una convenzione modellata sull’esperienza maturata dopo l’applicazione del Trattato di Ottawa, adottato nel 1997 per la messa al bando delle mine anti-uomo: in particolare l’assistenza alle vittime vuole essere intesa in senso più ampio e includere non solo i sopravvissuti, ma anche le famiglie che hanno perso i propri cari e le comunità, il cui sviluppo socio-economico è ostacolato dalla presenza di sub-munizioni sul terreno. Ieri, mentre il primo ministro britannico Gordon Brown diffondeva un comunicato affermando di aver dato istruzioni per diminuire il numero degli ordigni conservati negli arsenali inglesi, Stephen Mull, Segretario di stato aggiunto degli Stati Uniti, ha confermato che il suo Paese è contrario a qualsiasi interdizione delle "bombe a grappolo". (R.P.)







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