In Cina è salito ad oltre 41 mila morti il bilancio, ancora provvisorio, delle vittime
provocate dal terremoto. Oggi, intanto, nell’ultimo dei tre giorni di lutto nazionale
per le vittime del sisma, una folla di circa 2 mila persone si è radunata a Piazza
Tiananmen, a Pechino, al grido di “Avanti Cina!”. Alle 14.28 (le 8.28 italiane), il
momento esatto in cui lo scorso 12 maggio il terremoto ha scosso il Paese, tutti hanno
fatto silenzio in segno di cordoglio. Per quanto riguarda i senza tetto sembra siano
più di 5 milioni. Non mancano comunque notizie positive: stamani una donna è stata
ritrovata viva nove giorni dopo essere rimasta intrappolata in un tunnel in seguito
alla scossa sismica. Ma le operazioni di soccorso sono sempre più difficili: le forti
piogge sul sudovest della Cina e nuove scosse di assestamento costituiscono un’ulteriore
difficoltà per gli uomini dell’esercito, del governo e i volontari che stanno tentando
di inviare aiuti a milioni di persone. I tre giorni di lutto nazionale voluti dal
governo cinese segnano anche la vita della Chiesa in Cina. Le diocesi vicine all’epicentro
- riferisce l'Agenzia AsiaNews - cominciano anche a fare un bilancio delle distruzioni
delle chiese ed edifici religiosi. In questi giorni in tutte le parrocchie del Paese
si stano celebrando messe per i defunti e si raccolgono fondi e donazioni per la ricostruzione.
Tanti gruppi di volontari cattolici sono già partiti per il Sichuan per offrire il
loro lavoro nelle cure infermieristiche e nella distribuzione di cibo ed acqua. (A.L.)