2008-05-21 15:23:37

La Conferenza episcopale argentina auspica una soluzione alle tensioni agricole


La Conferenza episcopale argentina (CEA) lancia un appello perché si giunga ad un accordo tra governo ed agricoltori: da più di due mesi, infatti, il Paese sudamericano è turbato dalle proteste di coltivatori e allevatori, scesi in piazza contro l’inasprimento delle tasse sulle esportazioni, stabilito dal presidente Cristina Kirchner. Deciso con il triplice obiettivo di aumentare la riscossione fiscale, tentare di ridistribuire internamente la ricchezza e ridurre l’inflazione, l’aumento del prelievo fiscale sull’export di soia e girasole ha avuto come conseguenza il rincaro dei prodotti alimentari. “L’esperienza ci ha insegnato – scrive la CEA in una nota – che una società non cresce necessariamente quando agisce su base economica, ma soprattutto quando matura nella sua capacità di dialogo e di gestione del consenso. Ciò si traduce in politiche dello Stato orientate verso un progetto comune della nazione”. Per questo, i presuli argentini ribadiscono che “è necessario ed urgente che il governo ed i rappresentanti degli agricoltori trovino un accordo. È necessario per tutti gli argentini ed in particolare per i poveri, i più colpiti dalle conseguenze di questa situazione”. La CEA rinnova poi l’appello al dialogo: “In democrazia – si legge ancora nella nota – i problemi si risolvono nell’ambito delle istituzioni, privilegiando il dialogo al posto della violenza verbale o fisica, cercando l’accordo piuttosto che accentuando le differenze ed avendo sempre presente il bene comune”. “Questa ricerca – continuano i presuli – deve svolgersi in un clima di onestà e rispetto”. Di qui, l’auspicio espresso dalla CEA che “si giunga ad un accordo giusto e pacifico”. (I.P.)







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